Il fuoco torna ad essere protagonista nell’Alto Jonio facendo scempio di quel poco che rimane del patrimonio boschivo. Terminate infatti le ferie coincise con i giorni di ferragosto, i piromani abituali ed altri personaggi squallidi mossi probabilmente da piccole vendette di paese, sono tornati all’attacco e, complici le alte temperature che agevolano la forza distruttrice del fuoco, il comprensorio montano è ritornato ad essere un braciere ardente. L’ultimo incendio in ordine di tempo è scoppiato sabato sera (sarà un caso?) nel territorio che si estende al confine tra i comuni di Albidona ed Alessandria del Carretto e precisamente nei boschi di “Timpa del Corice” e contrade adiacenti che i contadini, i pastori e i cacciatori del luogo sono soliti chiamare “Garoccella” e “Scarico di Cavaliere”.
L’innesco del fuoco, come si diceva, è scoppiato sabato sera e per tutta la notte le fiamme hanno avuto campo libero facendola da padrone e distruggendo decine di ettari di bosco misto a macchia mediterranea e dilaniando l’habitat naturale di flora e fauna tipica. Qui, dove un tempo c’era una rigogliosa boscaglia piena di verde, d’ora in poi sarà più facile andare a fare legna da ardere, a portare al pascolo gli armenti e a fare caccia grossa di cinghiali e di selvaggina. Solo domenica verso le 10 sono arrivati sul posto due Canadair che per tutta la giornata, seguiti dai bagnanti col naso all’insù e forse anche dagli stessi piromani, hanno fatto la spola con il mare riducendo alla ragione il fuoco solo nel tardo pomeriggio. Ma per guarire le ferite inferte dal fuoco alla natura dei luoghi ci vorranno anni e anni di tempo e di buona condotta… dei piromani.
Pino La Rocca