Un mese fa, precisamente il 12 agosto, la città di Rossano venne colpita da una bomba d’acqua che provocò l’alluvione in tutta l’area urbana con l’esondazione del torrente Citrea. Una data nefasta per i cittadini rossanesi, oltre per i tanti turisti ed immigrati, i quali, in quella triste giornata, persero tutto: auto, mobili, effetti personali ed altro ancora. Il fango ha invaso abitazioni ed attività commerciali con danni ingenti per molte famiglie e commercianti. Una calamità naturale che ha messo in ginocchio l’intero territorio e, soprattutto, l’economia locale in cui la stagione estiva è stata compromessa a causa della violenta alluvione che si è verificata lo scorso 12 agosto. Molti operatori turistici sono stati costretti, anzitempo e per i danni provocati dal maltempo, a chiudere le loro attività. Oggi, a distanza di un mese, la città sta cercando di risollevarsi, giorno dopo giorno, con l’attuazione di una serie di lavori finalizzati a bonificare l’intero territorio in modo tale da portare, in tempi brevi, il tutto alla normalità. C’è ancora molto da fare, con i pochi fondi economici erogati dal Governo centrale (circa 4 milioni di euro per i quattro comuni colpiti dall’alluvione: Cassano allo Jonio, Corigliano Calabro, Rossano e Mirto Crosia), per ripristinare strade, case, edifici pubblici e scolastici, ma anche tutto quello che la bomba d’acqua ha distrutto. A tal proposito il sindaco Giuseppe Antoniotti, nella mattinata di venerdì 11 settembre, ha firmato un’ordinanza sindacale in cui ha rinviato per una settimana l’apertura delle scuole per completare la manutenzione generale e rendere agibili tutte le strutture pubbliche della città. Prezioso, tra l’altro, il lavoro di molti volontari (studenti e semplici cittadini) e degli uomini della Protezione Civile, oltre di tutte le forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco, i quali nei giorni successivi all’alluvione si sono prodigati, in tutti i modi e senza risparmio di risorse, nel spalare il fango dalle abitazioni e dalle strade, ma anche nel prestare la loro opera di solidarietà nei confronti di quelle persone che, da un giorno all’altro, hanno perso tutto. Straordinaria, infine, la generosità di tanta gente del luogo che, al palazzetto dello sport dove sono stati ospitati gli sfollati per diversi giorni, hanno portato ogni cosa: viveri, abbigliamento, scarpe ed altro ancora. Un gesto umano apprezzato dagli sfollati e non solo.
Antonio Le Fosse