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Sarah, un raggio di sole dalla culla

La vita è un ciclo. Tutto inizia e tutto finisce, tranne l’amore. L’amore vince anche sul dolore, dà forza, permette di andare avanti senza dimenticare la sofferenza. E’ questo il caso di una famiglia di Castrovillari, di due genitori che lo scorso 1° novembre hanno perso la loro figlia. Una ragazza di 31 anni, Barbara Malomo, che aveva appena concluso i nove mesi più belli per una donna, quelli in cui si porta in grembo la propria bambina, per poi morire dopo averla data alla luce. E’ questo il ciclo della vita. Barbara non sopravvive al cesareo, in seguito a delle complicazioni dovute a cause naturali indipendenti dal parto, ma nasce la piccola Sarah Barbara. E’ questo l’amore che apre uno spiraglio di luce al buio del dolore.

Una tragedia, una famiglia distrutta che, sin da subito, rompe il silenzio per «senso di giustizia» e per stroncare le «assurde» insinuazioni apparse su qualche organo di stampa che parlano di malasanità. «Non è giusto», hanno detto i genitori di Barbara. «I medici e gli infermieri del nostro ospedale hanno lottato fino alla fine per salvarla ed è solo grazie a loro che è nata la piccola Sarah Barbara».La neonata era stata trasportata d’urgenza all’ospedale “Annunziata” di Cosenza, dove è stata curata per circa quindici giorni, per poi tornare a casa dalla sua famiglia, circondata dall’affetto del suo papà e dei suoi nonni. Giorni di dolore, di lacrime, di sconforto e incredulità, giorni bui in un buio novembre. Ma poi c’è lei che illumina quei giorni, la piccola Sarah che, inconsapevolmente, con i suoi occhi, le sue manine, i suoi sorrisi, la sua crescita, è diventata la forza di un’intera famiglia. Una bambina che non potrà mai abbracciare la sua mamma, ma che diventerà una donna. Perché la vita è un ciclo, tutto nasce, tutto muore, ma l’amore no. Accompagna tutti e dona speranza.

Federica Grisolia

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