Mentre sulla S.S. 106 continua la mattanza di vite umane, il progetto esecutivo del 3° Megalotto Sibari-Roseto nonostante abbia acquisito tutti i pareri favorevoli continua a fare anticamera presso il CIPE, nel più completo silenzio dei parlamentari calabresi. Gli ultimi due incidenti mortali verificatisi sulla “strada della morte” e l’infingardaggine della nostra deputazione parlamentare hanno scatenato una violenta reazione del presidente dell’Associazione “Basta vittime sulla S.S. 106” Fabio Pugliese che ha scritto una lettera al vetriolo alle più alte cariche dello Stato a cui ha ricordato il triste dato che negli ultimi 20 anni ben 650 persone hanno perso la vita sulla S.S. 106. Vero è, secondo Pugliese, che molti incidenti avvengono per imprudenza e alta velocità, ma non si può sottovalutare l’estrema pericolosità della S.S. 106, inadeguata a gestire l’enorme volume di traffico.
«Ecco perché – ha ammonito il presidente Pugliese – i lavori di ammodernamento e di messa in sicurezza devono essere cantierizzati subito, senza nascondersi dietro alibi e pretesti. Certo, – ha ammonito l’ing. Pugliese rivolto soprattutto alla nostra deputazione – il problema non lo si risolve in modo definitivo ma lo si riduce drasticamente. Non possiamo perciò assistere indifferenti allo stallo ingiustificato ed inquietante dell’ammodernamento del 3° Megalotto della S.S.106 che, concluso l’iter procedurale con il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 30 luglio scorso, non viene approvato dal CIPE».
E Pugliese fa nomi e cognomi dei parlamentari calabresi, di tutti i partiti ed i movimenti. «Di cosa si occupano costoro? Perché dovremmo ritornare a votarli se non ci rappresentano? È mai possibile – aggiunge Pugliese facendo anche in questo caso il nome – che l’arch. Segnalini, un funzionario del ministero delle Infrastrutture, impedisca che l’istruttoria del 3° Megalotto arrivi al CIPE perché il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 30 luglio non è di suo gradimento e non risponde da settimane al sottoscritto che prova a contattarlo per chiedergli semplici chiarimenti? E dov’è il ministro Delrio e, soprattutto, dov’è la Politica che ha il dovere di assumersi la responsabilità di scelte che sono decisive e dirimenti per l’interesse generale non solo della Calabria ma dell’intero Paese? Ecco allora – conclude Pugliese lanciando una forte provocazione – che noi cittadini dobbiamo dare un segnale forte: non andare a votare e bruciare la tessera elettorale… Il silenzio e l’acquiescenza rischiano di farci rinunciare ai nostri diritti e a quelli di una terra “abbandonata”, che non percepiamo più come nostra. Assumiamo il non voto come la più alta forma di difesa contro lo Stato assassino che uccide i cittadini calabresi sulla S.S.106».
Pino La Rocca