Il 15 marzo 1914, alle tre del pomeriggio, arrivava alla stazione di Castrovillari la prima locomotiva a vapore (nella foto), attesa da una folla trepidante, convinta di aver raggiunto un risultato importante per lo sviluppo economico della città. La ferrovia Lagonegro–Spezzano Albanese (i cui comuni serviti, della provincia di Potenza e Cosenza, erano nell’ordine: Lagonegro, Rivello, Nemoli, Lauria, Castelluccio Superiore e Inferiore, Rotonda, Viggianello, Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Morano Calabro, Castrovillari, Frascineto, Civita, Cassano all’Jonio e Spezzano Albanese), era una linea a scartamento ridotto delle Ferrovie Calabro Lucane, che collegava il sud della Lucania ed il nord della Calabria. Questo aveva suscitato una leggera delusione nella popolazione castrovillarese, convinta che si trattasse di una ferrovia a metà. In realtà, l’onorevole Luigi Saraceni, che ai tempi aveva fatto della ferrovia l’obiettivo principale del suo programma politico, salito sulla locomotiva, come se fosse un palco, insieme all’avvocato Francesco Salerni, cercò di convincere i suoi concittadini che lo scartamento ridotto era l’unica soluzione possibile a causa delle difficoltà orografiche del territorio. Trasformare i centri abitati, che collegava la ferrovia, in fonti di energia e di attività mettendoli in comunicazione con i mercati più importanti: questi erano gli obiettivi principali della realizzazione di un traguardo che, ancora oggi, Castrovillari ricorda e rimpiange dopo la sua soppressione. Una ferrovia a binario ridotto voleva garantire, infatti, basso prezzo di trasporto, rapidità di comunicazione di passeggeri e merci e potenzialità di trasporto di tanti viaggiatori.
Dato il periodo storico in pieno conflitto mondiale, sebbene la locomotiva consentisse il trasporto di truppe da Castrovillari a Spezzano, l’esercizio della rete ferroviaria iniziò il 15 settembre del 1915, mentre il 23 giugno 1930 venne inaugurato il tratto – l’ultimo – che congiungeva Morano Calabro e Castrovillari. La linea, nonostante collegasse svariati centri, fu chiusa all’esercizio nel 1978 e ufficialmente soppressa il 20 settembre 1979. A distanza di oltre trent’anni, all’ex stazione di Castrovillari è ancora in esposizione l’ultimo modello di locomotiva, che riporta nella mente della sua popolazione ricordi e riflessioni. E’ un’area in stato di abbandono ed è per questo motivo che si cerca di avanzare proposte di riqualificazione, come il progetto “Attraversando Natura”, che rientra nell’ambito dei PISL, per il quale è previsto uno stanziamento pari a 1.546.040,32 di euro per la valorizzazione, attraverso una greenways, dell’antico tracciato ferroviario Castrovillari-Campotenese.
Federica Grisolia