Trebisacce, Mundo proclamato sindaco. Chiusura ospedale ha influito su esito voto
L’avvocato Franco Mundo, 50 anni, socialista, espletata la procedura di proclamazione degli eletti da parte del presidente del Seggio n. 1, è da martedì mattina, a tutti gli effetti, il nuovo sindaco di Trebisacce e corona così un sogno inseguito con tenacia e con passione. L’entusiasmo e la voglia di esporsi in prima persona per recuperare il tempo perso in tutti questi anni e per spingere la cittadina jonica a riappropriarsi del proprio ruolo di capo-fila del comprensorio, sono stati questi infatti, più che l’eredità politica ricevuta dall’omonimo zio Antonio, sindaco di Trebisacce per circa 20 anni, gli ingredienti personali utilizzati da Franco Mundo per convincere i trebisaccesi a dargli fiducia ed vincere la sfida contro Pino Sposato, un avversario forte e generoso, un imprenditore prestato alla politica che forse ha finito per pagare colpe non sue, ma proprio della parte politica che lo ha chiamato in causa per cercare di porre rimedio ad una situazione abbastanza compromessa.
Persona più alla mano, carattere meno rude e più cordiale rispetto allo zio: doti, queste, che hanno aiutato Franco Mundo a creare quell’empatia con la gente necessaria per vincere. Un bagaglio di doti personali dunque, quelle investite dall’avvocato Mundo, che però ha avuto anche il merito di scommettere sulla politica in un momento in cui l’anti-politica va molto di moda. A fare il resto, gli errori, la litigiosità dell’esecutivo uscente sfociata nel commissariamento del Comune e poi, soprattutto, l’accanimento con cui la politica regionale, sorda ad ogni appello e ostile verso ogni forma di dialogo istituzionale, ha penalizzato, soprattutto negli ultimi anni, Trebisacce e più in generale l’Alto Jonio.
In questo contesto la chiusura dell’ospedale, considerata fortemente discriminatoria e figlia della geo-politica, ha rappresentato il culmine di una disattenzione quasi scientifica della Regione nei confronti di questo lembo di Calabria che si sente sempre più trascurato e marginalizzato, al punto da invocare la secessione dalla Calabria. Tutto questo, oltre all’abilità di mettere insieme una lista più credibile e meno compromessa con la politica regionale, ha finito per influenzare fortemente l’esito elettorale tanto da scaricare i suoi effetti sul candidato-sindaco e soprattutto sul candidato-simbolo di questo presunto sopruso, Graziano Mandaglio ex vice-sindaco e attuale direttore del Distretto Sanitario, preso di mira durante la campagna elettorale e fortemente penalizzato dal voto perchè ritenuto corresponsabile della chiusura dell’Ospedale. I componenti della lista perdente, “Trebisacce Futuro”, hanno provato a sostenere che l’iter di chiusura del “Chidichimo” era iniziato già per mano di Loiero, ma evidentemente il tentativo non è andato a buon fine.
Il resto, più che i partiti del centrosinistra che sostenevano la lista “Vivere Trebisacce”, lo hanno fatto i singoli candidati, scelti con più oculatezza e premiati a prescindere dall’appartenenza politica. Tra questi, il più votato, Andrea Petta, (465 preferenze), in quota PD, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, che sarà dunque il vice-sindaco di un esecutivo che d’ora in poi ha bisogno di impegnarsi a fondo perché raccoglie una pesantissima eredità.
Pino La Rocca