«Ringraziamo mons. Francesco Savino per esserci venuto a fare visita». Con queste parole il sindaco di Cassano all’Jonio, Giovanni Papasso, ha accolto il vescovo della Diocesi, in visita al Palazzo di Città. A fare gli onori di casa, oltre al primo cittadino, gli assessori Paola Grosso, Alessandra Oriolo, Luigi Garofalo, Stefano Petrosino e Salvatore Tricoci, il presidente del consiglio comunale, Mario Guaragna, il comandante della Polizia Municipale, Pietro Atene, il segretario comunale, Antonio Fasanella, il direttore degli affari generali, Salvatore Celiberto, alcuni dipendenti e due unità dei vigili urbani.
«Una vera e propria benedizione». Così il sindaco Papasso ha definito mons. Savino. «Da quando è arrivato ha girato in lungo e in largo la Diocesi e sta la maggior parte del suo tempo in mezzo alla gente. Noi come amministrazione siamo aperti al confronto e alla collaborazione». Il primo cittadino ha poi parlato delle «tante proposte in cantiere. Cassano – ha detto Papasso – ha bisogno di un pastore presente la cui guida spirituale e umana sia da traghetto per lo sviluppo dei progetti». Molti gli argomenti trattati durante il dialogo tra gli amministratori: sanità, ambiente e infrastrutture. «Voglio essere un vescovo fatto popolo, un pastore che odori di pecore – ha risposto il presule. Il modello da voler realizzare, come dice Papa Francesco, è quello di una Chiesa in uscita aperta ad ascoltare i bisogni della gente. Questi primi 100 giorni li ho trascorsi a conoscere la mia Diocesi e la sua gente». Prima dei saluti gli amministratori hanno donato a mons. Savino una foto che ritrae la consegna delle chiavi della città durante il suo ingresso in Diocesi.
Dopo l’incontro, il vescovo è partito alla volta di Roma per partecipare alla veglia di preghiera, in Piazza San Pietro, voluta da Papa Francesco in occasione del Sinodo delle famiglie.
Federica Grisolia