Nel pre-Cipe a Roma non si parla di Ss 106. «Ormai l’opera rischia di saltare»
Nella riunione del Pre-Cipe di stamattina (venerdì) a Roma non si è discusso dell’ammodernamento della Ss 106 da Sibari a Roseto Capo Spulico. Che fine ha fatto il progetto dei 38 km del Terzo Megalotto su cui tanto si è dibattuto negli ultimi mesi? L’opera, che dovrebbe costare un miliardo e mezzo di euro di cui più della metà pare già disponibili e con tutti i pareri favorevoli (Ministeri dell’Infrastrutture, dell’Ambiente e dei Beni Culturali, gli otto Comuni interessati, la Regione Calabria, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici), da qualche tempo è caduta nel dimenticatoio non suscitando più l’interesse del Governo nazionale e delle amministrazioni locali. Chi rema contro l’ammodernamento della Ss 106, e sopratutto perchè? Domande che tante cittadini si chiedono ma che restano senza risposte. Ma i fatti sembrano parlare chiaro.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” evidenzia che «le volontà politiche (e non solo), di non approvare un progetto da sempre fortemente osteggiato sono da rintracciare nella nostra Calabria (ed in particolare nell’Alto Jonio cosentino), così come nei deputati calabresi alla Camera di ogni forza politica e nell’irresponsabilità diffusa per una infrastruttura che rischia fortemente, a questo punto, anche dopo la legge di stabilità che non vede tra le opere da cantierare il 3° Megalotto della S.S.106, di non essere più approvata». (Nella foto, il “tratturo” attuale della Ss 106 nel comune di Roseto Capo Spulico)
Vincenzo La Camera