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Dissesto idrogeologico, i sindaci della Sibaritide fanno la voce grossa

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Per contrastare il dissesto idrogeologico è opportuno ripensare, su scala nazionale, il sistema di Protezione Civile. È questo il pensiero (tramutato in un documento unitario da trasmettere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al capo della Protezione Civile nazionale, al Presidente della Giunta regionale e alla Protezione Civile regionale), che è emerso dalla Consulta dei sindaci della Sibaritide, che si è riunita nella mattinata di sabato 17 ottobre presso la sala Leonardo del castello Flotta di Mandatoriccio.

All’appuntamento, moderato da Lenin Montesanto, sono intervenuti il primo cittadino di Mandatoriccio, Angelo Donnici (che ha illustrato e proposto il documento e che ha rimarcato come l’emergenza dissesto idrogeologico sia argomento prioritario in Calabria), i sindaci di Rossano Giuseppe Antoniotti, di Corigliano Giuseppe Geraci, di Cariati Filippo Sero, di Pietrapaola Luciano Pugliese, di Trebisacce Franco Mundo, di Terravecchia Mauro Santoro, di Cassano all’Ionio Gianni Papasso,  il consigliere comunale delegato all’ambiente di Campana Luigi Spina e il presidente del consiglio comunale di Villapiana Michele Grande.

Tra i punti salienti del documento, che sarà ufficializzato il prossimo venerdì 20 novembre a Rossano, emergono: la presa d’atto della inutilità delle allerta meteo, così come concepite e usate oggi,  considerate unanimemente inefficaci; la necessità che a valutare l’effettiva quantità dei danni sia la stessa Protezione Civile recandosi nei luoghi colpiti dall’emergenza, esonerando, quindi, gli apparati comunali locali da farraginose, quanto inutili, procedure burocratiche; l’urgenza di rivedere la normativa che attualmente impedisce al privato di rimuovere materiale inerte dalla alveo dei fiumi consentendo agli stessi di essere, quindi, ripuliti utilmente e gratuitamente; il sollecito presso le istituzioni sovracomunali competenti per l’ultimazione di tutti i progetti di mitigazione del rischio idrogeologico già finanziati e in corso; interloquire con la Regione Calabria sulla necessità che nella nuova programmazione comunitaria vengano destinate risorse per mettere mano ai corsi d’acqua.

All’incontro è intervenuto anche il geologo Tonino Caracciolo che ha portato il proprio contributo alla discussione, presentando lo studio Calabria in sicurezza, un piano decennale per la messa in sicurezza, firmato da esperti del settore che sarà sottoposto all’attenzione di tutte le comunità calabresi.

Pasqualino Bruno

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