Prosegue, nonostante i numerosi appelli arrivati al Ministro Orlando, il trasloco dei fascicoli e degli uffici giudiziari dall’ex tribunale di Rossano a quello di Castrovillari. La società di servizi incaricata, con uomini e mezzi, è impegnata a trasportare, di giorno in giorno, tutto il materiale rimasto nel presidio rossanese (nella foto). Si svuota così la storica sede del Palazzo di Giustizia che, da 1862, ha garantito la legalità in un territorio dove, purtroppo, si registrano dati allarmanti. Una scelta, quella del Governo centrale, non condivisa dagli abitanti dell’area urbana “Corigliano-Rossano” e non solo, i quali, ancora una volta, si sono sentiti traditi ed abbandonati dalle istituzioni.
L’accorpamento del tribunale di Rossano a quello di Castrovillari ha creato non pochi disagi per i numerosi cittadini che risiedono nei diversi comuni dell’intera fascia jonica cosentina ed anche per i tanti avvocati e dipendenti che, quotidianamente, sono costretti a raggiungere, con le proprie auto, la città del Pollino, visto e considerato che non esistono collegamenti con treni e mezzi pubblici, per deporre atti giudiziari e non solo. Un andirivieni giornaliero per sostenere le diverse cause civili e penali. La struttura giuridica castrovillarese, per l’aumento del lavoro, non riesce ad esaudire le numerose richieste e, di conseguenza, slittano i processi. Cittadini ed avvocati, da tempo, sono sul piede di guerra per chiedere al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, la riapertura del tribunale di Rossano per continuare a garantire la legalità nella Sibaritide e, soprattutto, la sicurezza in un territorio difficile.
Antonio Le Fosse