Aree interne: continua inesorabile lo spopolamento dei centri urbani che diventano sempre più paesi-fantasma, abitati da una popolazione prevalentemente anziana e quindi senza alcun ricambio generazionale. Iniziato negli anni ’50, l’esodo dai comuni interni verso le marine si è intensificato gradualmente per via del taglio dei servizi e di una viabilità sempre più compromessa. Il taglio dei trasferimenti statali ha fatto poi il resto tanto che molti comuni oggi non riescono più a garantire i servizi essenziali ai residenti. Da qui l’inesorabile desertificazione antropica. Negli ultimi dieci anni, dati Istat alla mano, Alessandria del Carretto (foto in basso) è passata da 1.695 a 530 abitanti, Castroregio (foto in alto) da 1.396 a 345, Nocara da 1.292 a 422, San Lorenzo Bellizzi da 2.403 a 746.
Questi paesi sono diventati paesi-dormitori, veri centri geriatrici abitati solo da anziani, mentre i giovani sono costretti a trasferirsi altrove in cerca di lavoro e di dignità. La situazione diventa sempre più preoccupante: è necessario perciò cercare nuove forme di aggregazione e cercare di puntare su iniziative e su progetti che incentivino l’occupazione e arrestino l’esodo dei giovani perché, fisiologicamente parlando, i figli li fanno i giovani e non i vecchi. Bisogna dunque pretendere dalla politica interventi coerenti con queste finalità, non puntare su finanziamenti a pioggia a prescindere dalla loro utilità economica e sociale.
Pino La Rocca