«La battaglia contro la campagna di trivellazioni nel Mar Jonio è ferma al palo». A dirlo è il consigliere regionale Giuseppe Graziano, tra i promotori dell’azione referendaria contro l’attività di ricerca di idrocarburi varata lo scorso settembre dall’assemblea calabrese. Di certo, quello delle trivelle, è un argomento sensibile per la popolazione della nostra Regione, che oltre ai risaputi problemi, deve fare i conti anche con lo spettro delle trivelle, che potrebbero a breve invadere le coste calabresi.
Graziano, attraverso una nota, ha cercato di esortare la Giunta regionale in merito alla problematica legata alle trivelle, specificando che «l’attività politico-amministrativa per contrastare l’azione distruttiva dell’ecosistema marino si è inspiegabilmente arenata negli uffici della Regione. Questo con l’amara conseguenza che, da qui a qualche mese, le nostre coste rischiano di essere disseminate di navi tecniche, armate del famigerato AirGun, che distruggeranno l’ecosistema marino per portare a termine un’operazione colonialistica di cui beneficeranno solo le lobby del petrolio».
Il consigliere regionale ha rilanciato la proposta d’azione popolare, specificando che «è necessario coinvolgere i cittadini attraverso la consultazione referendaria, che al momento potrebbe risultare l’unico strumento per far capire al Consiglio dei Ministri e al Parlamento italiano che la scelta di trivellare lo Jonio e, più in generale, il Mediterraneo, è una delle più insane tra quelle finora adottare dagli organi di governo nazionale».
Pasqualino Bruno