Pronta la replica del sindaco Mundo ai pesanti attacchi della Minoranza (per bocca del consigliere Sposato, ndr) in merito alla massa debitoria che grava sul Comune di Trebisacce ed agli autori dell’indebitamento. «Pur comprendendo le ragioni del ruolo politico che deve svolgere l’Opposizione – ha scritto il primo cittadino – non si possono condividere falsità e insinuazioni dettate più da astio e livore personale che dalla voglia di proporre qualcosa di positivo. Ancora peggio – ha aggiunto Mundo – se pensano di declinare verità, perché gli errori sono cosi grossolani che ci inducono a pensare ben altro. Alle gente – ha ammonito il primo cittadino – interessano i fatti e noi siamo impegnati a garantire i servizi e allo stesso tempo, pur in un momento di gravi difficoltà, a cercare di risanare il bilancio dai debiti che hanno fatto gli altri attraverso».
In merito al presunto imbarazzo di fare nomi di chi avrebbe accumulato i debiti, il primo cittadino ha escluso ogni tipo di impaccio «perché in politica – ha scritto il sindaco – ognuno risponde di quello che fa. Altrettanto inopportuno – ha aggiunto – sono le rivendicazioni dei finanziamenti ottenuti, la qual cosa conferma i limiti politici di chi ha ottenuto i finanziamenti e non ha saputo cantierizzarli, dimostrando di non saper concludere nulla». Detto questo il sindaco chiarisce come il suo esecutivo si è mosso in merito alla massa debitoria rendendo subito pubblici gli atti da cui risultano tutti i debiti, consentendo così di prenderne visione anche a chi era in Maggioranza e non si è preoccupato di farlo. In merito alla somma residua del prestito di 5milioni e 600mila euro il sindaco ha chiarito che non è stata spesa perché sono venute meno le entrate per l’impossibilità di vendere i beni dichiarati alienabili e che sarà quindi restituita alla Cassa DD.PP. «La qual cosa – ha concluso il primo cittadino – può essere verificabile dagli atti e comunque sia, in un contesto di generale difficoltà, soprattutto dei cittadini, sarebbe opportuno evitare sterili ed inutili contrapposizioni, che fanno scadere ulteriormente un dibattito politico spesso alimentato da interessi personali… tanto che qualcuno, pur di fermare l’azione amministrativa, sta facendo di tutto per impedire il cambiamento culturale e strutturale della città».
Pino La Rocca