E tutto ciò è riuscito a fare Pino Marasco tanto da essere, a buon ragione,definito il “Rodari della Magna Grecia”. E’ seguito l’intervento dell’insegnante Elvira Panno, che ha evidenziato come da alcuni anni gli analisti esterni, a conclusione delle Prove Invalsi, ammoniscono che la principale difficoltà che emerge dalle stesse prove è quella relativa alla “comprensione “ del testo: i ragazzi di oggi leggono poco e male e tocca alla scuola ricercare gli strumenti adatti per fare scaturire la curiosità verso i libri.
E’ stata la volta, poi, del prof. Francescantonio Franco che si è soffermato sulla valenza pedagogica, didattica e psicologica delle competenze che Pino Marasco mette a disposizione per la partecipazione attiva degli alunni. Il prof. Rocco Franco ha fatto notare come, particolarmente attraverso l’opera “Pasticci di parole “ e “Storiella Sibarita”, il nostro autore riesca a tramutare l’apprendimento in una vera e propria attività ludica anche a livello di scuola media. Nelle due pubblicazioni sono presenti, inoltre, varie reminiscenze greche ed un grande afflato poetico. Enzo Viteritti,direttore della rivista “Il Serratore” ed editore dei libri di Pino Marasco, ha denunciato l’abbandono in cui versa la scuola da oltre trent’anni ed ha ricordato un altro grande esponente della letteratura per l’infanzia, Carmine De Luca, autore, tra l’altro, de “La gaia scienza della fantasia” su Gianni Rodari.
E’ seguito l’intervento dell’ispettore MIUR Francesco Fusca, che ha invitato i docenti della scuola dell’obbligo ad operare con libri validi, quali quelli della letteratura per l’infanzia di Marasco: ”IL gatto miagolone”; ”In-canti d’acqua”; ”Pasticci di parole”; “Le avventure di Alcione il Sibarita” e “Storiella Sibarita”. Marasco scrive –ha continuato Fusca-e viene sempre bene accolto dagli alunni perché sa “emozionarli”. Ha chiuso la serata lo stesso autore che ha declamato magistralmente alcune sue poesie e brani di prosa.
Benito Lecce