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Trebisacce, abbattimento vecchie pescherie abusive. Si sgretola pezzo di memoria storica

Trebisacce, abbattimento vecchie pescherie abusive. Si sgretola pezzo di memoria storica
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E’ iniziato ieri (mercoledì) a Trebisacce e procede in tutta tranquillità grazie anche al bonario accordo tra il Comune ed i commercianti ittici, l’abbattimento (nella foto) delle vecchie pescherie, per consentire la riqualificazione urbana e strutturale dell’area antistante il molo. Si tratta in realtà di un’operazione imposta dall’autorità marittima che ha ne disposto la rimozione perché una parte delle vecchie pescherie, oggi utilizzate per lo più per il magazzinaggio del pescato, sorge su suolo demaniale abusivamente occupato. Non sfugge però a nessuno il fatto che le potenti benne delle ruspe, insieme a strutture murarie ormai obsolete, stiano cancellando un pezzo di memoria storica di un paese marinaro che da sempre è legato alla tradizione della pesca e del mercato del pesce.

L’operazione iniziale è stata infatti seguita in modo accorato da diverse persone, soprattutto anziane, nella cui mente sono tornati a rivivere con nostalgia i tempi in cui, soprattutto all’orario dell’arrivo delle “paranze”, le pescherie venivano prese d’assalto dalle persone che dai paesi vicini venivano apposta a Trebisacce per comprare il pesce fresco. Poi, piano piano, la vendita al dettaglio del pesce si è trasferito su via Lutri e le antiche pescherie sono diventate solo delle enormi celle-frigorifero, non molto belle da vedere e a tratti maleodoranti, che non rappresentavano più un’attrazione ma un semmai un imbarazzo. Che cosa ne sarà della parte rimanente delle pescherie è difficile al momento immaginarlo perché la prospettiva è alquanto confusa. Certo, quello che i commercianti del pesce vorranno realizzare deve essere in sintonia con quanto sta realizzando il comune per riqualificare l’area e farne un bel biglietto da visita per i turisti. Un segmento della memoria storica lo si può ricostruire ma certamente deve essere all’altezza della nuova realtà urbana.

Pino La Rocca

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