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Rocca Imperiale, il diabete non è più un tabù. Medici a confronto su malattia spesso sottovalutata

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Un convegno medico ha sempre un valore particolare, ma se realizzato in un territorio abbandonato dalla sanità, come l’Alto Jonio cosentino, diventa un’importante opportunità di informazione. Sposando l’idea di Mimmo Lecce, già amministratore comunale di Rocca Imperiale, l’associazione “La Fucina delle idee”, guidata da Tiziana Battafarano ha pensato bene, in collaborazione con l’associazione culturale “Musicarte” (nella persona di Carmela Chiarella) e l’associazione onlus “Familiari cardiopatici” (rappresentata da Maria Carmela Tarsitano) di organizzare un incontro divulgativo sui rischi e le cause del diabete, una malattia in forte ascesa e forse troppo sottovalutata sopratutto in tema di prevenzione. Location del qualificato incontro divulgativo, domenica sera, lo storico Palazzo Pucci incastonato nel centro storico di Rocca Imperiale, un tempo sede del municipio ed oggi, dopo un minuzioso restauro, trasformato in ristorante con annessa sala convegni, curato nella gestione da Ferdinando Di Leo e Antonio Vitarelli.

Automonitoraggio della glicemia

Il tavolo dei relatori, moderato dal giornalista Rai, Mario Trufelli, ha rilasciato interessanti spunti per bocca dei qualificati medici e psicologi intervenuti. “La Fucina delle idee” ha tra i suoi obiettivi, proprio da statuto, quello della tutela alla salute. E sicuramente a questo incontro ne faranno seguito anche altri per stimolare tra i cittadini la prevenzione e la conoscenza delle malattie più diffuse. Il dermatologo Franco Fiordalisi (nonchè sindaco di Montegiordano) ha posto l’accento sui sintomi del diabete che devono far scattare nel paziente il campanello d’allarme: come la pelle secca, il prurito o alcuni tagli che compaiono per lo più sul piede, il piede diabetico appunto. Il diabete non è sicuramente un dramma e può essere curato con i farmaci (insulina) affiancati da un supporto familiare necessario a sostenere lo stress del paziente, fattore questo evidenziato dalle psicologhe Ilenia Vallinoto e Valeria Pozzessere. Sicuramente l’obesità può essere una causa del diabete che consiste in un’eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue che porta ad avere una carenza dell’ormone insulina che appunto va poi integrato.

Il dottor Antonio Ferrara, stimato medico internista di Rocca Imperiale in quiescenza, ha contribuito nella sua relazione ha sfatare alcuni falsi miti legati al diabete. Innanzitutto non è la malattia ad essere ereditaria, bensì la predisposizione ad ammalarsi. Nel mondo muoiono di diabete 4 milioni di persone all’anno, con il sesso femminile più colpito di quello maschile. La vicina Lucania risulta essere la regione con il più alto tasso di diabetici in Italia, mentre la città di Bolzano registra il tasso più basso. Forse non è un caso che una recente classifica de “Il Sole 24 ore” colloca la provincia dell’Alto Adige sul gradino più alto del podio in tema di qualità della vita. Sicuramente, tornando alle cause della malattia, il progredire delle condizioni di vita abbinate ad una scara propensione all’attività fisica giocano un ruolo importante; anche se bisognerebbe accantonare lo slogan “mangiare sempre verdura”, in quanto è corretto mangiare “tutto e poco”, con la Dieta Mediterranea (patrimonio dell’Unesco) da sfruttare.

A conti fatti la morale della favola continua ad essere sempre la solita, per contrastare il diabate come per tutte le altre malattie: mangiare sano, fare attività fisica e sopratutto sottoporsi a controlli periodici, nel caso specifico del diabete è necessario tenere sotto controllo i valori della glicemia. Un tavolo di relatori molto vario ha visto l’intevento anche del dottor Eduardo Motolese, pugliese di origine che opera in Toscana tra Firenze, Lucca, Siene. L’oculista ha concentrato la sua relazione sulle possibilità del diabete di interferire sugli occhi come appunto la retinopatia diabetica che può portare anche alla perdita della vista. Ha chiuso la serie degl interventi il giovane cardio-chiururgo Giuseppe Nasso. Originario di Polistena (Rc), Nasso, che opera presso una clinica privata di Bari, nelle sue slide ha ovviamente parlato dell’importanza del cuore nella macchina del corpo umano, con il diabete che può essere causa di ictus o infarto. Perciò il dottor Nasso ha puntato il dito contro la cattiva abitudine a prendersi cura del proprio organismo ed evidenziando come il più delle volte si è più puntuali nella manutenzione della propria auto (tagliandi, pulizia, tasse da pagare) che non nei controlli medici. E parlando della sua attività di chirurgo ha affermato con schiettezza che quando un paziente entra in sala operatoria, il più delle volte significa che le attività di prevenzione e di cura di una malattia sono state fallimentari.

Vincenzo La Camera

 

 

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