«Fuggiamo la rassegnazione, la sudditanza, la clientela, l’individualismo. Non lasciatevi rubare la capacità di stupirvi che avete dentro. Noi autentici e credibili per voi; voi, però, lasciatevi accompagnare». Ha lanciato messaggi importanti il vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino, durante la sua visita presso l’Istituto Comprensivo di Morano Calabro, proponendo «Gesù Cristo come modello unico cui ispirarsi e per il quale impegnarsi e spendere l’esistenza». Accolto dal dirigente scolastico Walter Bellizzi e suoi collaboratori, dal sindaco Nicolò De Bartolo, dagli assessori Sonia Forte e Biagio Angelo Severino, il Presule si è intrattenuto a lungo con gli studenti di ogni ordine e grado, dedicando ai loro genitori la parte conclusiva dell’incontro.
Partendo dalla realtà attuale, il Vescovo ha focalizzato l’attenzione sulle guerre (quarantadue i conflitti sparsi in tutto il mondo: la cosiddetta terza guerra mondiale a pezzi cui si riferisce papa Francesco) e sensibilizzato gli scolari sul tema della pace e la necessità di privilegiare il dialogo tra i popoli, praticare l’accoglienza e la tolleranza, l’inclusione. Particolare attenzione ha rivolto alla famiglia, prima e fondamentale cellula di società, chiedendo a ragazzi e genitori di «spegnere il cellulare e il televisore e coltivare maggiormente e con più frequenza il confronto, respingendo l’idea della famiglia/albergo». Accorato, inoltre, l’invito allo studio: «La conoscenza – ha detto mons. Savino – costituisce un aspetto fondamentale della crescita: è indispensabile apprendere e leggere molto. I poteri – ha osservato – vi vogliono ignoranti per schiavizzarvi. Mediante la conoscenza possiamo scrivere un nuovo umanesimo e affrancare questa terra dai suoi problemi storici». E rivolgendosi a docenti e genitori, il Presule ha proposto quale paradigma efficace di crescita, «l’alleanza educativa tra Scuola, Famiglia e Chiesa», sottolineando come «insieme si può cambiare» e come «la pedagogia debole generi soggetti condizionabili, mostri». Infine, a proposito delle polemiche sui simboli religiosi nelle scuole, si è detto favorevole affinché l’inclusione prevalga anche su questo: «Sì al presepe, al Crocifisso e, perché no, anche a segni propri di altre religioni».
In conclusione, il preside Bellizzi ha ringraziato mons. Savino per «l’opportunità concessa ai ragazzi e alle loro famiglie e si è detto fiducioso per il futuro e disponibile a forme di collaborazione».
Federica Grisolia