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Castrovillari, Lo Polito fa il punto su opere pubbliche. Il web si anima per lo Sprar

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«Stiamo lavorando per lasciare a chi verrà dopo di noi un Comune senza debiti e ricco di opere realizzate e non incompiute». Mimmo Lo Polito, sindaco di Castrovillari, fa il punto sulle opere pubbliche realizzate e in realizzazione, con l’obiettivo di «migliorare il patrimonio e la qualità della vita dei cittadini». «Opere come l’efficientamento energetico – dichiara il primo cittadino – nella scuola media ”Enrico De Nicola”, Palazzo Calvosa, la pista ciclo-pedonale, il marketing territoriale per la promozione del territorio, i lavori al Castello Aragonese, la sistemazione della viabilità per la Madonna del Castello, la ristrutturazione del vecchio mattatoio, sono stati eseguiti senza alcuna spesa da parte del Comune e grazie a finanziamenti europei, nazionali e regionali. Quelli riguardanti, poi, la prossima bitumazione di alcune strade o la riqualificazione del Teatro Sybaris, verranno effettuati grazie ai risparmi assicurati con il taglio degli sprechi su cui siamo fortemente impegnati a più livelli». «Tali azioni – continua – vogliono tutelare le finanze dell’Ente portate avanti senza ulteriori carichi al Comune (mutui o prestiti) ma, anzi, per pagare i debiti del passato che ammontano a circa 20 milioni di euro». «Un impegno che risulterà nel prossimo bilancio di previsione che sarà varato a marzo e che punterà a dare risposte alle diverse esigenze civiche, soprattutto di chi è economicamente più debole».

Bisogna andare invece sulla pagina facebook del sindaco Lo Polito per leggere le sue dichiarazioni su una delle questioni che tiene banco in città e che anche tra le righe del social ha creato un dibattito: lo Sprar [leggi la notizia]. Come lo stesso primo cittadino ha scritto, infatti, il Comune «ha pubblicato un bando per cercare un soggetto attuatore di un progetto rivolto a rifugiati e richiedenti asilo». Un progetto che – precisa Lo Polito – «non rappresenta né un sistema per fare soldi e neppure per sottrarre o drenare risorse altrimenti rivolte ai cittadini italiani. Questo perché la nostra proposta – aggiunge – è limitata a venti persone, per un anno, con decorrenza gennaio 2017, e soprattutto perché è finanziato dal Ministero dell’Interno, mentre il Comune garantisce una minima percentuale in servizi, senza alcun esborso di denaro a carico del bilancio comunale. È colpevolmente discriminatorio far credere che queste risorse potrebbero essere spese per i nostri concittadini. Perché così non è. Le risorse vengono dall’Unione Europea e sono indirizzate a questi progetti specifici». Più di qualcuno, però, sul social fa notare che, a prescindere dal fattore economico, la città, in difficoltà su più fronti, non sarebbe oggi in grado di sobbarcarsi questo altro onere. Ma c’è anche chi scrive che «lo Sprar rappresenta un modo per creare nuove opportunità lavorative» o chi, a prescindere da tutto, crede sia doveroso «provare pietas e accogliere persone in difficoltà, esseri umani come noi». Infine, riguardo la scarsa comunicazione avvenuta finora, il sindaco chiarisce: «Faremo informazione corretta, anche con un convegno pubblico».

Federica Grisolia

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