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“I Borghi più belli d’Italia”. Oriolo si candida per entrare nel prestigioso club

Oriolo si candida per entrare nel prestigioso club de “I Borghi più belli d’Italia”. Un importante stimolo a procedere n questa direzione è stato sicuramente rappresentato dall’inserimento di Oriolo nella guida internazionale “I borghi più belli del Mediterraneo”, di cui solo 6 tra i 35 borghi italiani selezionati ricadono in Calabria. Ecco perché probabilmente gli amministratori di Oriolo hanno capito, guidati dal sindaco Giorgio Bonamassa, che il piccolo paese dell’entroterra jonica se inserito nei giusti circuiti turistici può dire la sua. Perciò su impulso del delegato all’Urbanistica, commercio, artigianato e attività produttive, Vincenzo Brancaccio, il Comune con una specifica delibera di Consiglio (n°3 del 3/2/16), approvata all’unanimità, ha ufficializzato la proposta di adesione al club “I borghi più belli d’Italia” (Civita, Morano e Altomonte, nel Pollino calabrese, già lo sono, ndc), a cui è stata allegata la necessaria e dettagliata documentazione alla quale hanno collaborato a vario titolo anche il professor Vincenzo Toscani e l’architetto Delia, oltre all’avvocato Rinaldo Chidichimo della Fondazione “Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo” che ha contribuito a far conoscere le meraviglie di Oriolo. Ora la palla passa al Comitato Tecnico Scientifico del Club che dovrà valutare, in primis, la qualità del patrimonio storico e monumentale di Oriolo.

Dalla Chiesa Madre a Palazzo Giannettasio, recentemente ristrutturato, al castello in via di restauro (nella foto a sinistra), Oriolo presenta uno scrigno di bellezze architettoniche tutte da valorizzare assieme a quel Rione Terra che ne rappresenta, con i suoi vicoli, storia e tradizioni. Ma anche i vari rioni Carfizi, Piedarmi, Pedace, San Pietro (zona Fontanella) rappresentano degli angoli che seppur interessati dalla modernità conservano ancora oggi elementi non snaturati, con muri e case che custodiscono storie e leggende. «Se, come siamo certi – ha commentato il consigliere Brancaccio – riusciremo a raggiungere il prestigioso traguardo, questo non dovrà essere il punto di arrivo ma un punto da cui partire per costruire un processo di crescita virtuoso che sappia guardare al futuro con intelligenza e lungimiranza».

Vincenzo La Camera

 

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