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Amministrative ad Amendolara. Centrosinistra pesca nel passato il suo candidato sindaco

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A poco più di tre mesi dalle consultazioni amministrative, ad Amendolara (nella foto uno scorcio del paese) inizia a circolare qualche notizia ufficiale. Il Centrosinistra dopo un periodo di consultazioni ha fatto quadrato sul nome del candidato a sindaco da contrapporre alla pressoché scontata ricandidatura dell’attuale primo cittadino Antonello Ciminelli. A guidare la coalizione di centrosinistra sarà Franco Martorano, geologo di professione e già noto nel panorama politico locale, in quanto esponente del Partito Democratico. La scelta di Martorano, comunicata dal coordinatore regionale di Sel, Mario Melfi, ha trascinato con sé, però, non pochi mugugni. Il geologo è stato già candidato sindaco nella competizione del 2006, opposto proprio a Mario Melfi che poi vinse le elezioni per la seconda volta consecutiva. Lo stesso Melfi nel 2011, dopo un rimpasto, lo trasferì dagli scranni dell’opposizione a quelli della maggioranza con il ruolo di presidente del Consiglio.

Nei giorni scorsi era circolato anche il nome di Antonio Liguori, giovane imprenditore agricolo, anche lui con un’esperienza alle spalle di consigliere di maggioranza nella Giunta Melfi. Ma l’operazione, a quanto pare, non è andata in porto, con lo stesso Liguori che ha declinato l’invito. Sta di fatto però che la candidatura di Franco Martorano come guida del Centrosinistra, che ospita Pd, Sel e Rifondazione Comunista sembra non essere pienamente condivisa, sopratutto dalla sinistra più estrema che avrebbe voluto un confronto più aperto sulla scelta del candidato, ringiovanendo il modo di pensare e di fare politica, creando un’alternativa.

Considerazioni a parte sulla figura del candidato a sindaco per il Centrosinistra, un dato appare inconfutabile ed è rappresentato da una difficoltà oggettiva del Centrosinistra amendolarese maturata e consolidatasi negli ultimi cinque anni di Amministrazione Ciminelli, dove l’Opposizione ha avuto poca voce in capitolo, non riuscendo a ritagliarsi quel ruolo di “cane da guardia” necessario per un dibattito politico anche in un piccolo comune. «Ora è tempo di stringersi attorno al candidato sindaco – ha commentato Mario Melfi – e lasciarsi alle spalle ogni critica, tuffandosi nella campagna elettorale. E’ tempo di ricreare entusiasmo, è tempo di duro lavoro, affinchè nel nostro paese i giovani possano sentire il profumo della speranza. E’ tempo che la nostra comunità si riappropri della propria storia».

Vincenzo La Camera

 

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