Non tarda ad arrivare la risposta delle Liste Civiche dopo l’accusa di “sciacallaggio politico” da parte del sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, in merito alla vicenda della gestione rifiuti che ha interessato il capoluogo del Pollino. Si dicono «vittime, come tutta la città» dell’inadeguatezza dell’intera Maggioranza e della loro azione amministrativa che «sta scrivendo le pagine buie della storia politica di Castrovillari» e non «carnefici». «Siamo stanchi – scrive il coordinamento – di essere strumentalizzati da Lo Polito e dai suoi consiglieri che, a giorni alterni, cambiano giudizio su tutti e tutto».
Tuttavia, le Civiche non parlano di «fulmine a ciel sereno» poiché «già nei giorni scorsi, sindacati, operatori agricoli, imprenditori e forze politiche avevano denunciato le possibili infiltrazioni della malavita organizzata nella gestione della discarica». E poi, nulla di eroico la sospensione del servizio ma «solo un atto necessario ed obbligatorio, conseguenza dell’intervento, ad opera del Prefetto Tomao, di interdizione della società che gestisce la raccolta dei rifiuti e la discarica di Campolescio». «Il sindaco – si legge nella nota – è stato costretto ad interrompere immediatamente il rapporto in essere con la società, per evitare ben più gravi e penose conseguenze». Ma – secondo l’Opposizione – «senza il provvedimento prefettizio tutto sarebbe rimasto come prima». Parlano, inoltre, di «stranezze che hanno caratterizzato la vicenda della gestione dei rifiuti. Proroghe, disservizi, procedure negoziate, ancora disservizi, tassa sui rifiuti ai massimi, cittadini esasperati, contenziosi». Sono tante le domande che si pone il movimento civico: «Quando si procederà a regolarizzare il servizio con un bando europeo? Perché per aggiudicare il servizio per pochi mesi si sono rese necessarie due diverse procedure negoziate?». Il riferimento è al fatto che la prima società, la Calabra Maceri, nonostante si fosse aggiudicata la gara, non ha poi concluso il contratto, rendendosi necessaria una seconda procedura questa volta aggiudicata dall’attuale ditta oggetto del provvedimento interdittivo, la E-Log s.r.l., unica partecipante.
«Chi è il responsabile del procedimento? Perché e chi ha deciso di invitare la E-Log s.r.l.? Quali sono stati i criteri adottati per individuare le società da invitare? Chi ha firmato le lettere di invito?». Queste le domande che si pongono i rappresentanti delle Civiche, i quali non solo mostrano perplessità sulle modalità utilizzate, «invece di indire una regolare procedura aperta che garantisca maggiori tutele alla comunità ed un concreto e regolare svolgimento del servizio per 5 anni» ma anche l’intervento del Prefetto «per monitorare l’operato di chi è chiamato a sbrogliare questa matassa». Infine, l’ultimo “invito” le Civiche lo rivolgono proprio al sindaco e alla sua Amministrazione: «Dimettetevi e andate a casa – scrivono. Giù la testa, restituite dignità alla città, avete perso ogni credibilità».
Federica Grisolia