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Rossano, “Con-tatto” sabato al teatro Paolella con “Vò star bon”

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Nuovo spettacolo teatrale in vista per il gruppo rossanese “Con-tatto” (nella foto parte dei componenti). L’associazione, nella serata di sabato (alle ore 21.00), sarà impegnata all’interno del teatro “Paolella”, nel centro storico di Rossano, con una commedia in tre atti dal titolo “Vo’ star bon”.

Lo spettacolo teatrale (patrocinato dall’amministrazione comunale rossanese)  tratta, in maniera ironica e caustica, alcune delle problematiche che caratterizzano questa prima fase degli anni duemila: l’appiattimento della vita coniugale, la perdita del posto di lavoro e la malasanità.

La rappresentazione verte intorno alle disavventure della signora Lena (interpretata da Angela Campo) e del marito Giovanni (personificato da Giovanni Cristiano). La donna, infatti, è frustrata per via di una vita di coppia scialba, amplificata anche dalla mancanza di lavoro che tormenta il coniuge, in cassa integrazione da un lasso di tempo considerevole.

A rendere ancora più sarcastica la commedia, contribuiranno tutta una serie di personaggi presenti nelle traversie narrate all’interno dello spettacolo. Come la signora Pupetta (personificata da Achiropita Scino), comare curiosa e invadente travolta dalla routine della vita quotidiana e mastro Tonino, rappresentato da Gerry Casacchia, ciabattino del paese e persona sempre ben informata sulla vita altrui.

Una menzione particolare va anche riservata alla sgangherata truppa di infermieri (incarnati da Giuseppe Pisani,Tiziana Cannello e Sara Cuciuffo) poco preparati e pigri,  guidati dal dottore, rappresentato da Antonio Urso, oltremodo incompetente,  vanitoso e dalla vita sregolata.

«La rappresentazione “Vo’ star bon” – ha spiegato Francesco Caligiuri, presidente dell’associazione “Con-tatto” e ideatore della commedia – non mira ad essere ne’ un atto di denuncia sociale ne’ una forma di protesta indiretta nei confronti di alcune istituzioni. Vuole solo evidenziare, in maniera satirica, che spesso e volentieri pregiudizi e stereotipi finiscono per minare la professionalità di “menti” esperte e preparate, che quotidianamente mettono a disposizione degli altri la loro passione e le loro conoscenze. Proprio il finale del lavoro che proporremo sabato sera al teatro Paolella – ha concluso Caligiuri – richiama alla memoria il titolo di un’opera del pittore spagnolo Francisco Goya: “il sonno della ragione genera mostri”».

Pasqualino Bruno

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