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Maltempo Alto Jonio, agricoltura in ginocchio. «Regione dichiari stato di calamità»

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«Dopo la bomba d’acqua che ha colpito nei giorni scorsi le zone dell’Alto Jonio cosentino, il Governo regionale dichiari subito lo stato di calamità naturale per le zone interessate dal nubifragio». È quanto dichiara il segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano che, attraverso un’apposita interrogazione consiliare, attuerà formalmente la richiesta al Governatore Oliverio. «Il comparto agricolo – si legge in una nota – così come anche la maggior parte delle strade e delle infrastrutture della costa e delle aree montane, hanno subito danni ingenti. La piena dei torrenti Ferro (nella foto) e Falce sono la testimonianza che c’è ancora tanto da fare sulla manutenzione dei fiumi soprattutto per quanto riguarda la pulizia degli alvei e la messa in sicurezza degli argini».

«Ancora una volta – dichiara Graziano – siamo costretti a raccogliere il grido di dolore dei cittadini calabresi e degli agricoltori che hanno visto andare in fumo lavoro e sacrifici di un anno. Soprattutto dei produttori d’agrumi che nell’area di Amendolara, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Oriolo e Rocca Imperiale erano in piena attività di coltivazione di orti, vitigni e dei caratteristici limoneti autoctoni». A ciò si aggiunge la preoccupazione del consigliere regionale perché la fase di allerta non sembra del tutto terminata.

«Il Governo regionale si faccia carico dei grandi disagi e dei terribili effetti del maltempo – conclude Graziano – e dichiari lo stato di calamità. Così da consentire, soprattutto al mondo dell’agricoltura, di poter ripartire e continuare ad essere il motore trainante dell’economia dell’area ionica cosentina».

Federica Grisolia

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