Durante l’ultimo Consiglio comunale di Castrovillari, il presidente, Piero Vico, e la Maggioranza non hanno consentito la discussione sulla mozione riguardante le trivellazioni, presentata dalle Liste Civiche. Il rifiuto è stato motivato con «l’applicazione di una norma di legge che impedirebbe all’Ente di fare comunicazioni in prossimità di consultazioni referendarie». A porre l’attenzione su quanto avvenuto durante l’assise cittadina è proprio il movimento civico “Solidarietà e Partecipazione” che ha commentato la scelta di negare un «democratico dibattito, proprio nel giorno in cui si celebrava l’ingresso nella storica sala consigliare come “luogo in cui si disegna il futuro della città”».
«Tutta Italia – si legge in una nota – in questi giorni sta prendendo posizione su un argomento così delicato. Leader politici nazionali, numerosi parlamentari, sindaci e consigli comunali. Gli altri possono parlare ma a Castrovillari il dibattito politico e democratico è inibito, richiamando mozioni vecchie di tre anni». Il riferimento è ad una precedente deliberazione della prima Giunta Lo Polito – tirata in ballo durante il Consiglio – con cui si esprimeva contrarietà all’attività estrattiva in generale ed impegnava il sindaco ad azioni pratiche contro le trivellazioni. Iniziative che – precisano le Civiche – in tre anni non si sono mai viste.
«La finalità della mozione presentata dalle Civiche – conclude la nota – era diretta a salvaguardare settori fondamentali per l’economia del Paese e della regione Calabria come pesca, turismo balneare, attività ricettive e di ristorazione dei comuni costieri fonte di sviluppo e di occupazione di importanza nodale per la crescita economica già mortificata».
Federica Grisolia