«Io – ha scritto l’ex on. Mundo – sulla scelta del sindaco non ho detto mezza parola e mi sono limitato a prendere atto della sua decisione non potendo ovviamente scrutare le sue recondite intenzioni. E’ comunque veramente impensabile – ha aggiunto l’ex parlamentare Socialista resosi conto della spaccatura avvenuta all’interno dei Socialisti – che una persona supportata per 10 anni nel guidare il Comune, alla scadenza del mandato, si adoperi per distruggere e non per costruire, come sarebbe stato doveroso. Siamo quindi alla presenza di un evidente imbroglio che, sotto una regia occulta (ma non troppo) nasconde l’ipocrisia di chi dice una cosa e ne pensa un’altra, dando vita a comportamenti egocentrici, a slealtà e incoerenza che nascondono la presenza di una combriccola che si muove per inconfessabili interessi di bottega e di insofferenza verso un sano ancoraggio ideale, o una presenza politica ritenuta ingombrante.
Sotto la coltre vittimistica di un perbenismo di facciata – continua l’ex sindaco di Trebisacce – si è creata una lista e prefigurato un percorso che obbedisce a esigenze e calcoli personali, che nulla hanno a che fare con la politica, tantomeno con la cultura socialista e ancor meno con il bene dei cittadini. Non esprimo giudizi sulle persone (molte meritano stima!), ma il contesto costruito è così avvilente che non mi ci riconosco. Non posso disperdere – ha aggiunto l’ex deputato Antonio Mundo facendo una carrellata dell’excursus politico personale, oltre che delle battaglie civili condotte a beneficio del suo paese natale e di tutto l’Alto Jonio – il mio patrimonio politico, né voglio essere d’ingombro o turbare la quiete di nessuno per cui da più settimane ho ritenuto di togliere il disturbo e mi sono astenuto da qualsiasi iniziativa relativa alle elezioni».
Pino La Rocca