«Oggi – ha spiegato Micciullo – ci ritroviamo con un piano attuativo di riordino del decreto 106 che sotterra definitivamente le speranze di questo territorio per una sanità fruibile. Da Antoniotti (sindaco di Rossano ndr) ci aspettavamo una forte iniziativa di mobilitazione dell’intero territorio, sostenuta e guidata dal consigliere regionale Caputo, e non quel semplice e inconcludente appello arrivato in forte ritardo. Evidenti sono le responsabilità a carico del centrodestra che si dimostra critico e oppositivo quando è all’opposizione, debole e incapace quando è al governo».
Micciullo ha puntualizzato che «il nostro sistema sanitario è un bene comune, prezioso e irrinunciabile, come tale va custodito e monitorato ogni giorno per verificarne i risultati ed eliminare le sacche di inefficienza e di sprechi, perché la salute dei cittadini è un investimento e non un costo. I tagli lineari sono sempre sbagliati, lo sono ancora di più quando vengono applicati alla sanità e riducono la salute dei cittadini a una spesa economica, cancellando i diritti della persona e mortificando la professionalità degli operatori sanitari, quest’ultimi costretti a lavorare in condizioni sempre più sfavorevoli».
«Esprimiamo – ha proseguito il capogruppo del Pd in consiglio comunale – tutta la nostra vicinanza e solidarietà a quei professionisti che ogni giorno, con grande responsabilità e abnegazione professionale, continuano a erogare le loro prestazioni nei pronto soccorsi che diventano sempre più ‘’luoghi di parcheggio’’ per numerosi pazienti in attesa di un posto letto nei reparti. Prima della chiusura degli ospedali ci saremmo aspettati un potenziamento della medicina territoriale, la costruzione dell’ospedale unico e un nuovo contratto con i medici di famiglia con un servizio h24. Questa era la riforma ipotizzata e mai realizzata, questa era la riforma che il nostro territorio si aspettava da questo governo».
Micciullo, in chiusura di nota, ha evidenziato che «bisogna fermare questa eutanasia della sanità pubblica prima che sia troppo tardi», proponendo anche alcune rapidi ricette per risollevare le sorti di questo delicato settore. «Bisogna investire su una sanità che si basi su due pilastri: rete ospedaliere e medicina territoriale, ridando fiducia agli operatori e ai professionisti del mondo sanitario. È indispensabile che i tagli avvengano sugli sprechi e inefficienze e non sulla salute dei cittadini, bene prezioso ed irrinunciabile».
Pasqualino Bruno