Trebisacce, alunni del Comprensivo giudici per un giorno al Tribunale Minorenni di Catanzaro

“Un processo simulato per evitare un vero processo“. Ed è così che ventisei studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado di Trebisacce, e della sede associata di Albidona, si sono ritrovati nell’aula del Tribunale per minorenni di Catanzaro per simulare un processo attorno ad un ipotetico episodio di cyber-bullismo, una forma di bullismo, praticata sul web, in continua ascesa tra gli adolescenti. L’Istituto Comprensivo di Trebisacce, guidato dalla Dirigente scolastica Laura Gioia, ha realizzato nel corso dell’anno il progetto “Un processo simulato per evitare un vero processo”, coordinato dalla professoressa Maria Teresa Falbo, che si è concluso, appunto, con un’esperienza dal vivo, con tanto di toga.
Gli studenti, appositamente preparati, hanno vestito per qualche ora i panni di avvocati, giudici, pubblico ministero, testimoni, parte offesa, carabinieri e tecnico della registrazione del processo, vivendo un’esperienza unica che ha permesso loro di toccare con mano alcune dinamiche istituzionali che sino a quel momento avevano visto soltanto in televisione.
Oltre alla docente coordinatrice, hanno accompagnato i ragazzi a Catanzaro anche le professoresse Maddalena Abate, Isabella Giardini e Filomena Raimondo. E la stessa preside Laura Gioia. «La nuova metodologia didattica del role playing – ha sottolineato il capo d’istituto – consente ai ragazzi di vivendo in prima persona, da attori e spettatori, quanto appreso prima in chiave teorica. In questo modo i ragazzi sono meno vulnerabili dinanzi a simili fenomeni».
Vincenzo La Camera