Durante una successiva perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno rinvenuto in casa di A.M. altri numerosi articoli elettronici custoditi in due scatole, rubati evidentemente nei mesi precedenti sempre nel suo luogo di lavoro. La refurtiva, per un valore complessivo di circa 1.000 euro, è stata recuperata e restituita al proprietario, mentre il trentacinquenne, dopo la convalida dell’arresto, è stato rimesso in libertà in attesa del processo.
Pasqualino Bruno