Ospedale Trebisacce non riaperto. «Serve protesta eclatante, altrimenti siamo complici»
Redazione Paese24.it
A 100 giorni esatti (3 marzo 2016) dall’emanazione del Decreto Commissariale n. 30 di adeguamento delle rete ospedaliera calabrese agli standard nazionali, ivi compresa la riapertura del “Chidichimo” di Trebisacce, tutto tace e anche il solenne impegno assunto in occasione del suo sopralluogo a Trebisacce da parte del Diggì Mauro finora è rimasto inevaso. Per la verità nessuno, considerati i precedenti, si era fatto soverchie illusioni ma col passare dei mesi si va confermando la convinzione che, almeno nel settore della sanità, l’Alto Jonio abbia più nemici che amici. Ripercorrendo a ritroso la strada ci si rende conto infatti che vari protagonisti della politica abbiano fatto a gara a determinare il deserto sanitario nel raggio dei circa 100 chilometri che vanno da Corigliano a Rocca Imperiale ed a spingere quindi i cittadini di questo lembo estremo della Calabria verso la Basilicata.
Prima di tutti gli ex Governatori Loiero che ha avuto questa splendida idea e Scopelliti che l’ha messa in atto, salvo poi, quando era troppo tardi, a fare autocritica. Poi, quando anche il Consiglio di Stato, smentendo il TAR, ha riconosciuto l’errore commesso e sentenziato la riapertura dell’ex ospedale, si è opposto l’attuale Commissario Scura che ha giudicato “i 4 gatti” indegni di avere un proprio ospedale e quando alla fine lo stesso Commissario Scura, anche perché spinto dal presidente Oliverio, si è deciso a decretarne la riapertura, ecco il Diggì Mauro che, a distanza di ben tre mesi, nonostante il Decreto e l’autorizzazione della Regione a procedere con gli atti formali, non è stato in grado finora di avviare il Bando per la selezione del personale e di appaltare i lavori, già finanziati, del ripristino delle sale operatorie.
Fa bene allora il Delegato all’Ambiente Gianpaolo Schiumerini (nella foto) ed ex dirigente politico di sinistra a sparare a zero sulla politica ed i suoi rappresentanti a livello regionale, compreso il presidente Oliverio, che “prendono solenni impegni che vengono puntualmente disattesi come per esempio la riapertura del “Chidichimo”. Lo dico – ammonisce Schiumerini – al nostro sindaco Franco Mundo ed a tutti sindaci del Comprensorio: serve uno scatto d’orgoglio, un gesto forte di autorevolezza e di autonomia. Se non mantengono l’impegno di riaprire l’ospedale entro questa estate, dobbiamo fare, tutti insieme, un atto eclatante per gridare il nostro disappunto. Se non lo faremo, ci renderemo complici e non saremo più credibili. Insomma, due volte vittime dei nostri carnefici!».