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Rossano, incontro a Roma per Tribunale. Antoniotti: «Nessun provvedimento definitivo di chiusura»

Rossano, incontro a Roma per Tribunale. Antoniotti: «Nessun provvedimento definitivo di chiusura»
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Tribunale di Rossano, niente ancora è deciso. Questo, in sostanza, è quello che è emerso durante l’incontro che si è svolto nella giornata di lunedì 4 giugno (presso il Ministero della giustizia) tra i commissari del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria e la delegazione istituzionale rossanese guidata dal sindaco Giuseppe Antoniotti e dall’onorevole Giovanni Dima, dal presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati, Serafino Trento e dal presidente del consiglio comunale, Vincenzo Scarcello.

«Alla riunione – si legge in un comunicato diramato dall’amministrazione comunale rossanese – era presente anche una folta rappresentanza della deputazione calabrese composta dagli onorevoli Cesare Marini, Roberto Occhiuto, Nicodemo Oliverio, Jole Santelli, Franco La Ratta, Doris Lo Moro e Pino Galati, il segretario dell’CoA di Rossano, Vincenzo Renzo, i presidenti dell’Aiga, Dora Mauro e della camera civile, Francesco Bianco».

«È stato un incontro proficuo – ha affermato Antoniotti – nel quale abbiamo ricevuto rassicurazioni sull’assenza di provvedimenti definitivi e di proposte riguardo la chiusura del tribunale. Abbiamo messo in risalto gli ingenti investimenti infrastrutturali che, negli anni scorsi, sono stati destinati per la riqualificazione e l’ampliamento del palazzo di giustizia e quelli che sono già stati messi in programma per la realizzazione del parcheggio a servizio dello stesso. Abbiamo difeso e continueremo a difendere a muso duro, al contrario di quanto possa sostenere il responsabile di qualche anonima associazione locale, le ragioni del nostro territorio e della nostra città. Non a caso – ha concluso il primo cittadino – al fine di risolvere positivamente la vertenza sul tribunale, ho avuto modo di confrontarmi con le istituzioni senza alcuna discriminante di colore politico. Lo ribadisco, questa è una battaglia di tutti e per tutti».

«Sono state confermate le ragioni di una Calabria sofferente – ha affermato il deputato Giovanni Dima – e condizionata, purtroppo, da una forte pressione criminale. Così come chiesto in una delle ultime sedute della Camera dei deputati, abbiamo reiterato la proposta di applicare una deroga al piano di riordino dei tribunali calabresi, possibile grazie alle norme previste nella legge delega. Nel particolare – ha aggiunto il parlamentare  – abbiamo difeso le ragioni del territorio del tribunale di Rossano, di cui è stata evidenziata la forte incidenza dei carichi penali che gravano sul presidio e sugli enormi deficit infrastrutturali del suo territorio. Mi ritengo soddisfatto del confronto avuto con la commissione –ha concluso Dima – pur consapevole che si lavora in un contesto giudiziario regionale molto grave».

«Alla commissione tecnica – ha sostenuto il presidente Trento  – sono state esposte le gravi problematiche della Sibaritide e l’importanza che il tribunale di Rossano assume sull’intero comprensorio. Abbiamo presentato, inoltre, il corposo dossier quali-quantitativo, predisposto dall’amministrazione comunale in collaborazione con il consiglio dell’ordine degli avvocati del foro rossanese, all’interno del quale sono riportati i dati relativi alle dimensioni del territorio, ai carichi di lavoro e alle sopravvenienze del nostro presidio. Sia chiaro – ha concluso – sul tribunale di Rossano non esiste ancora alcuna condanna di chiusura, e questo è stato confermato anche oggi dalla Commissione ministeriale».

 

Pasqualino Bruno

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