Nella foto, un tratto “drammatico” del Terzo Megalotto nel comune di Roseto con il progetto ancora da approvare
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha approvato nel tardo pomeriggio di ieri (mercoledì), a Roma, il progetto della nuova Ss 106 (che diventerà a quattro corsie) tra Sibari e Roseto, il così detto Terzo Megalotto. Ma non tutto, bensì solo il tratto Sibari-Trebisacce, poichè il progetto dei restanti chilometri, da Trebisacce a Roseto, è stato “rimandato” qualche giorno fa dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (nonostante avesse tutti i pareri ministeriali favorevoli).
Per adesso, dunque, una vittoria a metà per i tifosi dell’ammodernamento della Ss 106 nel Nord Calabria. Infatti il tratto che necessita di un urgente adeguamento non è quello attenzionato in queste ore, ma proprio il “tratturo” che va da Amendolara a Montegiordano passando per il comune di Roseto dove insistono almeno tre/quattro strettoie pericolosissime. L’atto di istituzione della Ss 106 jonica fu emanato nel 1928 in epoca fascista. Ed il tratto più pericoloso succitato è rimasto tale e quale.
Quindi bando alle esultanze, per un’opera che è salita agli onori della cronaca almeno dal 2007 e che solo dopo nove anni vede un spiraglio concreto. E comunque un passo importante è stato fatto. Perchè oltre ad approvare l’inizio dei lavori per i primi 18 chilomentri, il Cipe ha aperto la borsa per finanziare l’intera opera, pari ad 1,2 miliardi di euro. Questo fa ben sperare sull’ammodernamento dell’intero Terzo Megalotto da Sibari e Roseto, a patto che per il tratto Trebisacce-Roseto vengano apportati quegli adeguamenti progettuali segnalati dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Vincenzo La Camera