La foto è di Giuseppe Genise
Continua inesorabile la devastazione del patrimonio boschivo nel comune di Albidona il cui territorio, di questo passo, diventerà ben presto una landa deserta. Sono due o tre anni, infatti, che nei boschi di Albidona si perpetuano incendi di vaste proporzioni che, proprio per la reiterazione dei fenomeni e per le modalità similari dell’innesco, lasciano pensare che ci sia sotto una sottile e perfida regia. Anche questa volta infatti l’incendio, che ha finito di devastare la contrada “Manca” di Albidona che rappresenta una costola del monte Mostarico, è scoppiato nella tarda serata di domenica, ha avuto così l’opportunità di incrementarsi durante la notte tanto che, allargatosi il fronte del fuoco a circa 10 ettari di pini resinosi e di macchia mediterranea, l’incendio ha imperversato per tutta la giornata di ieri (lunedì) nonostante il prodigarsi, con il coordinamento generale del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Trebisacce, delle squadre da terra dei Vigili del Fuoco di Castrovillari che hanno operato durante la notte, dei Vigili del Fuoco Volontari di Trebisacce impegnati per tutta la giornata a tenere lontano il fuoco dalle masserie insieme alle squadrette AIB del Consorzio di Bonifica di Trebisacce di stanza a Roseto e a Villapiana e dall’alto con due aerei Canadair inviati dal COAU (centro operativo aereo unificato) di Roma che per l’intera giornata, passando sulla testa dei bagnanti, hanno fatto la spola con il mare rovesciando sulla zona migliaia di metri cubi di acqua salata che, pur di spegnere l’incendio, finirà per trasformare quell’oasi di verde in un deserto africano.
Pino La Rocca