Lotta impari, quella delle Guardie Ambientali di Trebisacce nei confronti degli “stupratori” dell’ambiente che, ostinandosi a non differenziare ed a smaltire la spazzatura per strada, contribuiscono al degrado della città. Lotta impari perché le Guardie Ambientali di Trebisacce, pur avendo superato un regolare Corso di formazione, pur avendo giurato nelle mani del Prefetto e pur essendo stati incaricati dal Comune di controllare e intercettare i reati ambientali, risultano tuttora “disarmati” e quindi non autorizzati ad azionare il potere sanzionatorio che purtroppo sembra essere l’unico deterrente per ridurre alla ragione i…nemici del decoro urbano.
Eppure nei giorni scorsi il delegato all’Ambiente Gianpaolo Schiumerini ha annunciato che, con l’incarico ufficiale conferito alle Guardie Ambientali, ci sarebbe stata lotta dura contro gli abusi ambientali. Sta di fatto che nella giornata di domenica, pur essendo giornata festiva, le Guardie Ambientali hanno scoperto e messo a fuoco diversi cumuli di rifiuti scaricati furtivamente in pieno centro abitato (Viale Europa) e in periferia (sotto il ponte della Ferrovia in adiacenza al Saraceno). Le stesse Guardie Ambientali, oltre a postare sul web i cumuli di spazzatura (nelle foto), rovistando tra i rifiuti e all’interno di alcuni sacchetti, hanno rinvenuto quietanze di bollette e documenti scaduti, con tanto di foto dei responsabili degli abusi.
«Consegneremo – ha scritto il presidente Luciano Regino annunciando che sono aperte le iscrizioni per i Corsi di formazione per Guardie Ambientali – il nostro verbale e i documenti rinvenuti tra la spazzatura nelle mani del Comando dei Vigili Urbani per gli adempimenti di rito». «Oltre alle sanzioni previste, – ha commentato da parte sua il Delegato all’Ambiente – chiederò che queste “persone” vengano denunciate penalmente». Una bella multa accompagnata dalla denuncia alla Procura per reati ambientali e, rispettando ovviamente la privacy, la pubblicazione sul web delle sanzioni e delle rispettive somme. Questo chiedono tanti cittadini sul web, consapevoli che gli appelli ormai non bastano e che questa è la medicina più efficace.
Pino La Rocca