Da “Mani Pulite” alle scuole. La legalità del magistrato Colombo passa da Castrovillari

«Una mattinata piena di grazia, positiva e costruttiva – come l’ha definita il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino – perché abbiamo ragionato con pensieri profondi e sempre aperti». E “legalità, regole e solidarietà” sono stati i temi affrontati durante il convegno tenutosi ieri (venerdì), al teatro Sybaris di Castrovillari, su iniziativa della Fondazione Antiusura “San Matteo Apostolo” di Cassano, alla presenza, oltre che del suo presidente, l’ex magistrato Francesco Marzano, e del vescovo Savino, di un altro magistrato, attualmente ritiratosi dal servizio, Gherardo Colombo, noto per aver condotto o contribuito a inchieste celebri quali “Mani Pulite”. «La Costituzione è la nostra stella polare», ha esordito il giudice Marzano che ha tenuto una relazione lucida e di alto valore istituzione.
Un dialogo a tu per tu con gli studenti degli Istituti Superiori ai quali i tre relatori si sono rivolti più volte con ampie considerazioni. «Ribellatevi – è stato l’appello unanime – e siate obiettori. Vi abbiamo rubato parte del futuro, non lasciatevi rubare anche la libertà. Solo attraverso conoscenza e cultura, e osservando la legge, si può essere davvero liberi, altrimenti siamo sudditi». «Spesso – secondo l’ex magistrato Colombo – vi è contraddizione tra ciò che dice la legge e il modo di agire, i costumi». Della stessa opinione mons. Savino: «Vi è incoerenza tra ciò che siamo e diciamo, e ciò che sembriamo e facciamo». E ancora – citando il giudice Rosario Livatino: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili».
Più di un’ora tenuta dall’ex magistrato Colombo che ha deciso di appendere al chiodo la toga «perchè nelle aule di Tribunale il reato ormai è commesso». Il percorso sulla legalità inizia da molto prima. Per lui dalle scuole. Da qui, riflessioni sul senso delle regole, quelle che partono dalle cose più semplici, della legge «che facilita le relazioni tra le persone e aiuta a vedere l’altro» e sul significato della giustizia «termine in realtà vuoto che deve essere riempito con azioni concrete» senza sottrarsi alle domande dei ragazzi.
Federica Grisolia