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Cosenza, con la Camera di Commercio studenti al lavoro per la legalità

Cosenza, con la Camera di Commercio studenti al lavoro per la legalità
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Sono stati presentati questa mattina (martedì), presso la sala Petraglia dell’Ente camerale cosentino, i risultati prodotti dall’iniziativa di educazione alla legalità ambientale e all’anticorruzione “La Rete Amica nel Mare della Legalità”, realizzato da Transparency International e promosso dalla Camera di Commercio di Cosenza in collaborazione con Legambiente e l’Ufficio Scolastico Regionale.
Tante, nei mesi scorsi, le tappe che hanno visto impegnati molti studenti dell’Istituto “Mancini” di Cosenza e del “Pizzini-Pisani” di Paola. E proprio i ragazzi hanno illustrato al presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri, e al Project Officer di Transparency International Italia, Chiara Putaturo, i progetti che hanno sviluppato sui concetti di valore e sull’importanza dell’agire legale nell’ambito della tutela ambientale. Alla manifestazione, moderata dalla responsabile della comunicazione di Legambiente Calabria, Daniela Amatruda, ha preso parte il coordinatore del Centro di Azione Giuridica di Legambiente, Francesco Dodaro, intervenuto su crimini ambientali ed ecoreati.

Il progetto “La Rete Amica nel Mare della Legalità” prevedeva la realizzazione di due cortometraggi con cui i giovani film maker hanno strutturato una breve video-narrazione in cui essi stessi sono stati i protagonisti. «La corruzione è un elemento dannoso e impatta negativamente sulle vite di tutti, anche di chi pensa di esserne estraneo, in particolare sul territorio e sulla comunità di appartenenza»: questo il messaggio di storie che hanno preso ispirazione da casi di corruzione realmente accaduti o dalla fantasia degli stessi ragazzi.

«Con i giovani studenti – ha dichiarato il presidente Algieri – la Camera di Commercio di Cosenza continuerà nella sua opera culturale di promozione della legalità ambientale, per stimolare e far crescere il senso civico e il rispetto del territorio, perché solo così facendo sarà possibile difendere il patrimonio naturalistico e la salute dei calabresi».

Redazione

 

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