Si era incatenato per protestare contro il suo licenziamento ed era rimasto lì, legato ad una colonna dell’autostazione di Castrovillari, per oltre venti giorni, in attesa di risposte. Catene sciolte da una telefonata del governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, che aveva mostrato il suo impegno per la risoluzione della faccenda. Ora, a distanza di circa un mese da quando il giovane autista ha interrotto la sua protesta come “segno di fiducia nelle istituzioni”, il lieto fine. Rosario Rummolo potrà tornare ad esercitare il suo lavoro con Ferrovie della Calabria, azienda pubblica che lo aveva assunto nel 2010 dopo aver vinto un concorso pubblico, ma con ogni probabilità – si rende noto – non a Castrovillari (almeno per il momento), bensì a Santa Cristina D’Aspromonte (in provincia di Reggio Calabria).
Nel 2013, Rummolo, insieme ad altri colleghi, era stato trasferito alla ditta privata Ferloc (ex partecipata da Ferrovie della Calabria), e da lì – ha raccontato lo stesso Rosario – sono iniziate diatribe sindacali, finché non viene licenziato dopo aver notato incongruenze sulla busta paga, dando inizio così, ad una querelle giudiziaria.
Oggi (giovedì) l’incontro a Catanzaro, presso la Cittadella regionale-assessorato alle Infrastrutture, tra il giovane autista e Ferrovie della Calabria rappresentata dal dott. Lo Feudo e il dott. Sorace, alla presenza degli avvocati di entrambe le parti, e dell’assessore regionale Roberto Musmanno. «Il maggior valore da tutelare è il posto di lavoro – hanno commentato l’autista e la delegazione del movimento spontaneo #IostoconRosario – dunque esprimiamo la nostra soddisfazione per l’avvenuto riconoscimento di un diritto che si concretizzerà nei prossimi giorni con l’attuazione dell’impegno assunto e garantito dalle figure presenti al tavolo».
Federica Grisolia