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In migliaia a Reggio contro la violenza sulle donne. «E’ una Calabria che non si rassegna»

In migliaia a Reggio contro la violenza sulle donne. «E’ una Calabria che non si rassegna»
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Migliaia di persone in piazza, a Reggio Calabria, per dire “No” alla violenza sulle donne. La manifestazione è stata organizzata dalla Regione Calabria dopo la terribile vicenda di Melito di Porto Salvo, dove una ragazzina tredicenne è stata vittima di abusi sessuali di gruppo. Tantissimi gli studenti presenti da tutta la regione, le associazioni, gli amministratori. «E’ la risposta di una Calabria che non si rassegna – ha dichiarato il presidente Oliverio – e non vuole che si affermino omertà e indifferenza. E la presenza dei giovani è la testimonianza di ciò. Bisogna far crescere la cultura del rispetto delle persone, della civiltà». Oltre al governatore della Calabria, in testa al corteo che ha percorso il lungomare della città, istituzioni locali e nazionali: la presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi.

«Questo di oggi – ha detto la presidente Boldrini – è un segnale importante perché a Melito Porto Salvo è accaduto qualcosa di inaccettabile ai danni di una bambina per due anni. Siccome la violenza sulle donne – ha aggiunto – non è un fatto privato ma una violazione dei diritti umani, lo Stato ci deve essere. E lo Stato oggi é qui. C’è sempre la possibilità di dire “no” e noi lo diciamo tre volte: alla violenza, alla ‘ndrangheta e all’indifferenza». Ad urlare a gran voce contro la violenza sulle donne anche il ministro Boschi.

14804755_1898012307094479_720806732_nPer la città di Castrovillari, presente una delegazione dell’Amministrazione comunale e del Pd cittadino (nella foto a sinistra). «Siamo qui a tutela della dignità umana – ha dichiarato il vicesindaco Francesca Dorato, accompagnata al corteo dagli agenti della Polizia Municipale con il Gonfalone – e per affermare il “no” alla violenza sulle donne e verso i più deboli. Siamo venuti a Reggio Calabria certi che tale sfida educativa si può vincere se si riconosce all’essere umano il suo primato».

Federica Grisolia

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