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Migranti. Francesco: «Unica soluzione è la solidarietà». Allora accogliamoli gratis, da veri cristiani

Migranti. Francesco: «Unica soluzione è la solidarietà». Allora accogliamoli gratis, da veri cristiani
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Al netto del pensiero di ognuno (giusto o sbagliato che sia) sulla questione migranti, una cosa è certa: gestirla in questa maniera non va più bene. L’asse Europa-Ministero dell’Interno-Prefetture ha fallito. C’e esasperazione. I migranti, da una parte, lamentano, tante volte, condizioni disumane. I cittadini dei comuni interessati al fenomeno, dall’altra, lamentano disagi nella vita quotidiana. Quindi è inutile continuare su questa strada. Bisogna studiare soluzioni alternative. Perché se errare è umano, perseverare è diabolico! Il nostro Paese è formato da un crogiuolo di piccoli comuni, molti dei quali da due/tre anni a questa parte si stanno trovando di fronte ad un’emergenza che li vede impreparati. Dalle amministrazioni comunali sino ad arrivare alla signora Maria. Tanti di questi cittadini, la maggior parte, conserva valori civili, cristiani, umani e di solidale convivenza quotidiana. Ma di fronte al migrante spesso tutto cambia. Perché nel migrante viene visto un sistema che non funziona. Ed è a questo sistema che il cittadino medio si ribella, non al ragazzo di colore, poco più che ventenne, che potrebbe essere anche suo figlio.

Fermato dalla Guardia di finanza di Crotone un veliero con a bordo 137 clandestiniTutta questa confusione è dovuta, in primis, ad una mancanza di informazione e trasparenza sulla macchina organizzativa messa in piedi dal Governo e che coinvolge le prefetture e anche i comuni. Perché è vero che nella maggior parte dei casi i comuni hanno le mani legate in quanto nel sistema accoglienza intercorrono accordi tra la Prefettura e la struttura ricettiva privata che accetta di offrire il servizio a pagamento, ma è anche vero che il primo interlocutore di un cittadino resta il Comune, il sindaco che dovrebbe fare opera di informazione su quanto sta accadendo nel proprio paese per evitare appunto di generare falsi allarmismi alimentate da voci di corridoio. Ecco quindi che il cittadino disinformato, esasperato magari dalle tante criticità che questo difficile periodo storico presenta, si ribella.

Ma perché si è arrivati a questa situazione di collasso? Non entro nel merito di un’analisi geo-politica sulle cause dell’emigrazione dall’Africa. Ma diamo per assodato che il fenomeno c’è e va gestito. Se da una parte il Governo Italiano continua a fare appelli all’Europa affinché non abbandoni l’Italia in questo percorso, dall’altra però, nei fatti, sembra voler implementare questo sistema foraggiando nuovi centri di accoglienza. Di questo passo il motore si è ingolfato: i tanti migranti stazionano oltre il tempo previsto nei centri di accoglienza poiché si crea un rallentamento burocratico che non permette agli stessi di passare al secondo livello di accoglienza e agli Sprar dove già si inizia a parlare di integrazione.

Italy Pope Holy ThursdaySi è creata così un’ingarbugliata matassa dove è facile per il cittadino medio consegnare patenti di buoni o cattivi. C’è il proprietario dell’albergo che finita la stagione estiva pensa di arrotondare. C’è la cooperativa  che gestiste la struttura grazie agli ormai tristemente noti 35 al giorno/migrante. E di solito una cooperativa può arrivare ad occuparsi di numerose strutture, non solo di una. E i conti in tasca sono presto fatti. Ed è lecito anche farli in quanto si tratta di soldi pubblici, che dall’Europa tramite Governo e Prefettura transitano nelle tasche di questi imprenditori. Così come sarebbe anche giusto una maggiore trasparenza nella gestione delle assunzioni che queste cooperative effettuano nei comuni che ospitano i centri di accoglienza. Ma c’è anche la piccola associazione che raccoglie indumenti usati o la locale squadra di calcio che invita agli allenamenti i ragazzi giunti in paese.

Ma allora che fare? Come dice Papa Francesco «l’unica soluzione è la solidarietà». Ma a patto, però, che sia una solidarietà vera, cristiana. Ma anche laica, allo stesso tempo.  Allora diventiamo davvero rivoluzionari come Gesù e accogliamo i migranti in maniera disinteressata e gratuita. Con strutture messe a disposizione dai Comuni (in ogni paese c’è almeno un edificio inutilizzato), dalle Curie, con volontari veri, professionisti e non, che nel tempo libero, a titolo gratuito e a turni, gestiscono l’accoglienza. Medici, cuochi, inservienti, infermieri, mediatori culturali, avvocati, interpreti, insegnanti che si mettono a disposizione del prossimo, di quel fratello in difficoltà. Questa potrebbe essere davvero l’unica soluzione. Una vera rivoluzione culturale!

Vincenzo La Camera

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