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Altri migranti nell’Alto Jonio. Roseto risponde presente alla chiamata del Prefetto

Presto altri comuni dell’Alto Jonio potrebbero rientrare nel circuito dell’accoglienza a pagamento dei migranti. Infatti il Prefetto di Cosenza ha indirizzato, nei giorni scorsi, una lettera a tutti i sindaci della provincia chiedendo loro di attivarsi in questo senso, mettendo a disposizione della Prefettura edifici pubblici o fabbricati idonei ad assicurare una civile accoglienza ai migranti, in quanto l’emergenza sbarchi non accenna a placarsi.

Per adesso nell’Alto Jonio cosentino sono attivi un Centro di Accoglienza Straordinaria ad Amendolara, un cento di emergenza sempre ad Amendolara, uno Sprar a Trebisacce, uno a Cerchiara ed un altro a Plataci. Il Comune di Roseto Capo Spulico ha risposto presente alla chiamata prefettizia e ieri sera (domenica) ha incontrato i cittadini in un’assemblea popolare (nella foto) per comunicare di aver presentato, il 31 ottobre, dopo aver convocato consiglieri comunali e Giunta, un progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per 25 persone suddivise in nuclei familiari, in attesa di completare l’iter individuando con gara pubblica il soggetto attuatore.

Il sindaco Rosanna Mazzia si ritiene soddisfatta sull’esito dell’assemblea «che ha ascoltato con interesse la relazione introduttiva, pregna di informazioni, che è quello di cui i cittadini hanno bisogno. Ora più che mai – ha detto il primo cittadino – sono le informazioni sul fenomeno che vanno fornite, senza partigianerie, senza traduzioni politiche, senza fare di questo argomento oggetto di discussione tra parti contrapposte. E dagli interventi è emersa la condivisione del progetto».

Inevitabilmente però, vista la delicatezza della questione, non mancano le voci contrarie che sopratutto per mezzo dei social in queste ore iniziano a rilanciare le proprie perplessità. Soprattutto in tema di trasparenza. In quanto, secondo alcuni consiglieri di minoranza, tra gli altri, la decisione di aderire ad un progetto Sprar doveva passare anche attraverso un consulto preliminare con la popolazione.

Vincenzo La Camera

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