Site icon Paese24.it

Rocca Imperiale post Referendum. «Che scoppola per il PD! Ranù e Oliverio spieghino il fallimento»

Print Friendly, PDF & Email

Dopo la vittoria schiacciante del No a Rocca Imperiale nel corso del Referendum Costituzionale di domenica scorsa (1027 NO – 462 SI), a commentare il voto è la Minoranza Consiliare per bocca del capogruppo Giovanni Gallo che assieme al comitato per il NO ha promosso incontri per spiegare le ragioni di una scelta in difesa della Costituzione da una proposta di riforma «pasticciata, lacunosa, non condivisa e che limitava fortemente la sovranità popolare».

Sulla base dell’esito del Referendum «i cittadini rocchesi e calabresi hanno anche manifestato una sonora bocciatura al Partito Democratico locale e regionale – commenta Gallo –  lontani entrambi dalle esigenze vere di ogni classe sociale». Il sindaco di Rocca Imperiale Giuseppe Ranù, in quota PD, invece, si era speso in prima persona, al fianco del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, in un campagna elettorale a favore del SI.

«Ora tacciono sulla scoppola presa che li ha completamente travolti, come un fiume in piena, nonostante i volantinaggi e le passerelle dell’ultima ora – ammonisce il consigliere comunale Gallo -. Facessero tesoro di questa dura espressione popolare e spieghino le ragioni della loro debacle, invece di nascondersi dietro il silenzio in attesa che passi la piena e l’aria diventi meno pesante».

Soddisfazione per la vittoria del NO anche da parte della sezione di Sinistra Italiana di Amendolara, recentemente costituita, che rivendica di essere stata l’unica forza politica a scendere in campo, in paese, nella campagna referendaria in difesa della Costituzione. Ad Amendolara il NO ha registrato 791 consensi contro i 420 del SI.  «Sinistra Italiana troverà la sua ragione di essere nella battaglia per applicare la Costituzione troppo a lungo violata – commenta il coordinatore cittadino, Mario Grisolia -. Siamo pronti a far nostro un sentimento diffuso, espresso in modo deciso e netto il 4 dicembre, che chiede uguaglianza e giustizia sociale».

Vincenzo La Camera

Condividilo Subito
Exit mobile version