Li hanno sempre definiti un «utile strumento di partecipazione democratica alla vita amministrativa, se solo fosse stato utilizzato in maniera corretta». Si tratta dei comitati di quartiere, costituitisi un anno fa, di cui ora i consiglieri delle Liste Civiche di Solidarietà e Partecipazione ne sottolineano «il fallimento», tra l’altro già «previsto». «Sviliti, abbandonati, ignorati, non coordinati e lasciati in balia del loro destino, nonostante abbiano segnalato varie problematiche e offerto soluzioni»: così sono descritti da Maria Antonietta Guaragna, Ferdinando Laghi e Giuseppe Santagada. «C’era anche uno degli “assessori senza portafoglio” – si legge in una nota dei consiglieri di minoranza – che ha contribuito, nella fase iniziale, a dare seguito e corpo all’organismo rappresentativo, ma, evidentemente, non potendo tradurre in atti concreti le proposte offerte all’ente, si è defilata».
«Anche il coordinatore dei comitati di quartiere – continua la nota – pur sapendo di non essere compiutamente rappresentativo di tutti i comitati, poiché due di questi non erano regolarmente costituiti, invece di adoperarsi per sollecitare l’Amministrazione a risolvere il problema, ha contribuito a mantenere nel limbo le nuove organizzazioni». I consiglieri delle Civiche passano poi al ruolo «di raccordo fra le istanze dei cittadini e l’Amministrazione comunale» – rimasto «lettera morta» – dei comitati di quartiere. Tra questi, «il diritto ad essere preventivamente informati sugli atti attinenti la formazione dei bilanci comunali di previsione e consuntivo, nonché per ciò che concerne la pianificazione urbanistica e della rete commerciale, la gestione dei servizi pubblici erogati. Inoltre, quello di ricevere copia degli avvisi di convocazione dei Consigli comunali, entro gli stessi termini previsti per i consiglieri comunali, e la presenza di uno specifico spazio informativo all’interno del sito internet comunale».
Ciò che chiedono i consiglieri delle Civiche è «un Consiglio comunale aperto ai rappresentati dei comitati quartiere, al fine di giungere ad una compiuta rimodulazione del regolamento e alla individuazione dei rappresentanti di quartiere che ad oggi ne sono sprovvisti».
Federica Grisolia