Redazione Paese24.it

Trebisacce, dopo l’ospedale a rischio anche il laboratorio analisi

Trebisacce, dopo l’ospedale a rischio anche il laboratorio analisi
Diminuisci Risoluzione Aumenta Risoluzione Dimensioni testo Stampa
Print Friendly, PDF & Email

«Continua implacabile nell’Alto Jonio la demolizione della sanità pubblica, nel più completo silenzio-assenso dei “generali” del momento che, forti della loro appartenenza politica, compiono abusi e soprusi e si sentono legittimati a calpestare il diritto alla salute dei cittadini e persino i diritti dei dipendenti, stravolgendo a proprio uso e consumo le normative vigenti in materia di lavoro». E’ il duro attacco ai vertici aziendali ed a taluni dirigenti-medici di fiducia dell’Asp da parte della FIALS (sindacato autonomo lavoratori della sanità), scandalizzata per quanto sta avvenendo, dopo la chiusura dell’ospedale, nei servizi accessori ed in particolare nel Laboratorio Analisi, dapprima degradato da struttura semplice a laboratorio ed ora completamente cancellato dalla geografia aziendale.

«Ora – scrive il segretario aziendale della Fials Antonio Paolino – l’accanimento è rivolto al Laboratorio Analisi che, classificato dalla stessa azienda “di media attività” h/12 con servizio di pronta disponibilità notturna e festiva, sta perdendo di fatto le sue funzioni ed ora (fatto eclatante!) perde addirittura la sua denominazione di “Laboratorio Analisi di Trebisacce” che, anche nella carta intestata, viene sostituita da quella dell’ospedale-spoke di Rossano. Il personale medico e quello tecnico viene utilizzato in modo sistematico e indiscriminato presso gli ospedali di Rossano e Corigliano a completo piacimento del direttore dell’U.O.C. lasciando scoperto il presidio di Trebisacce. I vertici aziendali “a parole” dicono di non avallare tali scelte, ma nei fatti, con il loro silenzio-assenso, diventano complici e contribuiscono a penalizzate Trebisacce e l’Alto Jonio dove viene cancellato ogni diritto».

Poi Paolino allarga il discorso alle gravi criticità esistenti nelle situazioni di emergenza-urgenza: «Quando si capirà – aggiunge il referente della Fials – che gli “acuti” non riescono a raggiungere nei tempi dovuti i centri-spoke e perdono la vita per strada? Una sola ambulanza potrà mai garantire l’emergenza-urgenza su un territorio così vasto? Quanta gente dovrà ancora pagare con la propria vita questo assurdo progetto? E la stagione estiva che è alle porte la si può fronteggiare solo con le chiacchiere?».

Pino La Rocca

Condividilo Subito
Subscribe
Notificami
guest

2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
accoti andrea
accoti andrea
12 anni fa

e solo vergognoso quello che sta accadendo presso la sanità trebisaccese,anzichè risparmiare sui fitti dei locali privati ,risparmiano sulla salute dei cittadini .il presidente scopelliti quanti strutture a chiuso nel reggino?i nostri politici ancora non hanno capito che devono inviare la fascia tricolore con le dimissione al prefetto .niente ospedale,niente treni a lunga percorrenza,niente ospedale unico,niente aereoporto, NEMMENO SINDACI DISPONIBILI a reggere i comuni .LA ZONA IONICA LA STANNO ISOLANDO DAL RESTO DELLA CALABRIA E DELL’ITALIA X SCOPELLITI ESISTE SOLO LA ZONA TIRRENICA .

Epeo
Epeo
12 anni fa

sono solo risibili quelli che pensano di risparmiare chiudendo gli ospedali.sono azioni pretestuose che non riguardano affatto il bene comune.creano solo disservizi,disagi a volte gravi per i cittadini e per il personale ospedaliero.sono solo degli interventi che offendono l’intelligenza delle persone, anche perchè, chi avalla tali azioni poco democratiche, sa benissimo,conosce bene,sa chi sono quelli che dissanguano lo stato.