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Ammodernamento Ss 106 Sibari-Roseto. «Paesaggio Alto Jonio non deve essere deturpato»

Ammodernamento Ss 106 Sibari-Roseto. «Paesaggio Alto Jonio non deve essere deturpato»
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Una tratto dell'attuale Ss 106 all'altezza di Trebisacce

Ancora non sono iniziati i lavori di ammodernamento per il tratto della Ss 1o6 da Sibari a Roseto (quattro corsie di 38 km) e già si alimentano a riguardo discussioni e polemiche. Nuovamente a far sentire la sua voce è il neonato Laboratorio Territoriale dell’Alto Jonio che con una certa frequenza riunisce, presso la Torre di Albidona, cittadini di alcuni comuni del comprensorio per discutere sugli atavici problemi che attanagliano questo spicchio di Calabria. Sotto accusa finisce l’Anas, rea – secondo il Laboratorio – «di aver predisposto un progetto che, abbandonate le aree a valle già compromesse dalla stessa Anas per la realizzazione dei precedenti tracciati, andrà a costituire un ulteriore diaframma stradale più a monte di circa 300-400 m. E che, invadendo il primo pianoro marino, completerà l’opera di devastazione dell’intero paesaggio costiero, interessando, anche, importanti siti archeologici e paesaggistici protetti da appositi vincoli».

Già nel 2004 i sindaci del comprensorio, in una riunione con i tecnici Anas espressero la volontà di preservare il paesaggio, in quanto -come sottolinea anche la nota redatta dall’architetto Maria Rita Acciardi e dal dottor Rinaldo Chidichimo – il paesaggio dell’Alto Jonio ha delle intrinseche qualità paesaggistiche da poter sfruttare in chiave turistica. Perciò, sembra ovvio che anche un’importante arteria stradale remi in questa direzione, ma sarebbe un paradosso mettere in piedi una simile infrastruttura per migliorare l’accessibilità alla regione privando nel contempo il paesaggio dell’Alto Jonio del suo naturale biglietto da visita. «Va da sè che nessuno è contro la realizzazione di una rinnovata arteria stradale in termini di volume di traffico, velocità, sicurezza stradale, sviluppo economico,  anche con riferimento agli esiti occupazionali che ne derivano – conclude la nota –  ma si chiede che le scelte in ordine al tracciato siano condivise dalle popolazioni  e dalle Istituzioni locali, nel pieno rispetto dei valori paesaggistici ed ambientali».

Vincenzo La Camera

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