Site icon Paese24.it

Unione Europea premia Rocca Imperiale. Prestigioso marchio IGP per il limone

Print Friendly, PDF & Email

Prestigioso riconoscimento per il limone di Rocca Imperiale, che conquista il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) per l’Italia. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europa garantisce al prestigioso agrume rocchese di sedere nell’olimpo dell’eccellenza agroalimentare italiana ed europea. Con il “Bel Paese” vera patria dei prodotti d’elite, con 239 iscrizioni riconosciute in abito comunitario.

Rocca Imperiale

«Il riconoscimento dell’Unione europea conferma ancora una volta la qualità della produzione ortofrutticola italiana. Le nostre coltivazioni, grazie al prezioso lavoro degli agricoltori, riescono a dare sempre i frutti migliori garantendo ai consumatori prodotti di eccellenza. Cosi’ il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato il conferimento dell’IGP al limone rocchese.

Un percorso iniziato nel 2005, quello che ha condotto il limone di Rocca Imperiale, che nel frattempo si fregiava del titolo di “Paese dei limoni”, ad un simile riconoscimento e che ha visto il lavoro sinergico di tutte le forze messe in campo. Dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Ferdinando Di Leo, dal Consorzio per la Tutela e la valorizzazione del limone, coordinato dal presidente Marianna Latricchia e da numerosi agricoltori che hanno creduto sin dall’inizio nella riuscita del progetto.

La produzione del limone a Rocca Imperiale ha origini antichissime, addirittura risalenti al 1600. Con la coltivazione che si è incentivata a partire dagli anni ’50 con l’introduzione di impianti specializzati.

Ma il limone di Rocca, uno dei pochissimi in Italia con questo marchio, si distingue anche per un altro aspetto. L’IGP è “monocomunale”, cioè rappresenta un prodotto specifico del territorio rocchese. Secondo il disciplinare di produzione, la polpa del frutto deve essere di colore giallo citrino, pressoché priva di semi. La resa in succo, invece, deve essere superiore al 30% e il contenuto in limonene superiore al 70%.

Caratteristiche che hanno fatto del particolare “Oro di Federico II”, come lo chiamano da queste parti, un vero fiore all’occhiello che ha permesso anche e soprattutto di creare attorno ai suoi successi un indotto economico che cresce giorno dopo giorno e dà respiro, in un periodo di crisi, ad un settore, quello agricolo, che resta ancora il pilastro portante di questo lembo di terra.

Vincenzo La Camera, ufficio stampa

 

 

Condividilo Subito
Exit mobile version