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Gestione rifiuti Alto Jonio. Niente Unione dei Comuni, niente finanziamenti regionali

Gestione rifiuti Alto Jonio. Niente Unione dei Comuni, niente finanziamenti regionali
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Piano regionale per la gestione dei rifiuti: fatta fallire sul nascere l’Unione dei Comuni “La Via del Mare” restano fuori quasi tutti i comuni dell’Alto Jonio perché troppo piccoli per accedere singolarmente ai finanziamenti. La Regione Calabria, nel corso del mese di dicembre 2016, per venire in soccorso dei Comuni, i cui bilanci sono appesantiti dagli oneri sempre più gravosi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, ha approvato e finanziato, con ben 35milioni di euro, il Piano Regionale per i Rifiuti ed il Piano Regionale-Amianto, ma vi possono accedere solo i comuni superiori a 5mila abitanti per cui nell’Alto Jonio ne possono beneficiare solo Trebisacce e Villapiana che superano questa soglia. Gli altri comuni dovranno aspettare, se mai ci sarà, la seconda tranche dei finanziamenti.

Ecco allora riproporsi nel dibattito politico e forse suscitare qualche inutile pentimento, la fine ingloriosa dell’Unione dei Comuni “La Via del Mare” che, seppure costituita giuridicamente e vissuta tra una serie di tribolazioni per alcuni anni, in realtà non ha mai preso campo e mai dispiegato gli effetti positivi per cui era stata pensata e varata. Ne facevano parte i 6 comuni rivieraschi (Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Amendolara, Trebisacce, Villapiana e Francavilla Marittima) rimasti fuori, proprio perché paesi costieri, dalla Comunità Montana dell’Alto Jonio ridisegnata, prima di essere definitivamente abolita, dall’esecutivo regionale targato-Scopelliti. L’Unione dei Comuni, pensata proprio per la gestione associata dei servizi, oltre a salvaguardare la coesione territoriale e politica, ruolo per lunghi anni svolto dalla Comunità Montana, oggi avrebbe consentito ai comuni più piccoli di beneficiare dei finanziamenti. Anche perché i paesi dell’Alto Jonio già allora avevano avanzato la proposta di gestire i rifiuti in proprio. Per la verità qualche sindaco sostiene che “giuridicamente” l’Unione dei Comuni non è stata mai sciolta e per questo pare si voglia “interrogare” il Prefetto. Forse è tardi però per rimediare ad un grave errore strategico commesso forse per la mania di non voler cedere neanche un minimo della propria sovranità municipale.

Pino La Rocca

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GIUSEPPE PAGANO
GIUSEPPE PAGANO
7 anni fa

L’unione dei Comuni ” LA VIA DEL MARE “voluta dai paesi amministrati dalla sinistra è fallita perchè irrazionale ,inconcludente e ,oserei,anticostituzionale.L’Italia è il Paese dei Comuni.Io sono Amendolarese e voglio continuare a esserlo.La spazzatura deve essere pagata da tutti i cittadini e se questi politicanti sono incompetenti sarebbe opportuno che andassero a casa.

lucy
lucy
7 anni fa

Concordo e sottoscrivo. Di cosa hanno paura i politici locali? Di perdere il potere? Lo perderanno comunque, perchè quando dovranno far fronte al problema dei rifiuti e al connesso e obbligato aumento della tarsu, (visto che è fallito anche il progetto della raccolta differenziata che non è mai stata avviata e non partirà nemmeno in futuro) saranno i loro stessi concittadini a mandarli a casa!
L’unione dei Comuni non farebbe perdere l’identità ai rispettivi cittadini, ma permetterebbe agli stessi Comuni di potenziare e migliorare i servizi, che così ai cittadini costerebbero anche di meno! Se i Comuni non si uniscono, saranno obbligati a farlo, pena la scomparsa come enti locali, nonchè la perdita dei finanziamenti! meditate, amministratori locali, meditate!