L’Alto Jonio cosentino ha paura della fusione di Corigliano e Rossano? La considera una risorsa o una penalizzazione del territorio? La nascita di un’area urbana così imponente, ora che il processo di conurbazione va prendendo corpo, può rappresentare un’opportunità, o rischia di marginalizzare ancora di più le piccole realtà comunali che sorgono oltre il Crati? Di certo l’imprimatur della Regione alla fusione delle due città ha di fatto disattivato l’ipotesi avanzata di recente dal sindaco di Cassano Jonio e sostenuta dal sindaco di Villapiana e da altri sindaci di risuscitare la mitica Sibari e farne insieme a Corigliano e Rossano il baricentro di un’area ancora più vasta, ma potrebbe spingere i comuni che avevano questa aspirazione a prendere altre strade per evitare di essere ancora più isolati e, in soldoni, di rimanere fuori dalle risorse distribuite dall’Unione Europea che ormai programma e assegna fondi per “aree vaste” e non certo per campanile.
L’impressione che si é percepita, assistendo alla discussione intessuta da Maggioranza e Opposizione a margine del consiglio comunale di Villapiana tenutosi all’indomani della “benedizione” della Regione alla fusione, è che chi è rimasto fuori da quella ipotesi in realtà teme di rimanere vittima della propria debolezza e non è geloso della forza altrui. Teme insomma che l’area urbana Rossano-Corigliano fagocitare i propri interessi e finisca per sostituirsi a quanto ha fatto finora la città capoluogo, accentrando tutto, dalla sanità ai servizi, relegando al ruolo di colonia le periferie più estreme della Provincia. Non sarà un caso, infatti, che il sindaco di Villapiana Paolo Montalti, dopo aver ricordato che l’ipotesi-Sibari non era una manovra di disturbo ma un’opportunità da cogliere, ha deciso di stralciare il punto all’o.d.g. che riguardava l’ipotesi-Sibari, decidendo di “prestare attenzione” alla proposta del sindaco di Castrovillari di realizzare una realtà urbana, o una federazione di comuni, che comprenda Cassano Jonio, il Pollino e l’Alto Jonio. Invito raccolto anche dalla Minoranza il cui capogruppo Bria ha ricordato le affinità storiche e antropologiche tra l’Alto Jonio e il Pollino tanto che insieme hanno deciso di costituire un comitato ristretto che si occupi della questione.
Pino La Rocca