Bollette Consorzio Bonifica. «Tributi obbligatori per il solo “possesso” del terreno»
Redazione Paese24.it
La psicosi collettiva determinata dalle bollette emesse nei giorni scorsi dal Consorzio di Bonifica Integrale di Trebisacce, ritenute esose e per taluni versi illegittime e che hanno quindi suscitato un vespaio di polemiche, trovano il loro fondamento giuridico nella legge regionale n. 11 del 23 luglio 2003. Essa contiene una serie di “Diposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale – Ordinamento dei Consorzi di Bonifica”. Disposizioni che hanno in pratica modificato gli ambiti territoriali di competenza dei Consorzi di Bonifica, innalzando l’altimetria delle zone da includere, portandola al di sopra degli originari 300 metri s.l.m. ed estendendo quindi anche ai paesi montani l’obbligo del tributo “di proprietà” dei terreni agricoli a favore dei Consorzi di Bonifica. Ma tale legge, che rende obbligatorio il tributo in ragione del solo “possesso” del terreno e quindi a prescindere dagli eventuali servizi e miglioramenti fondiari, contrariamente a quanto abbiamo riferito ieri, è stata predisposta ed approvata nel corso della consiliatura di centrodestra guidata dall’on. Giuseppe Chiaravalloti e non dal governo di centrosinistra guidato da Agazio Loiero nel corso del quale era assessore all’Agricoltura l’on Mario Pirillo, all’epoca esponente della Margherita e consigliere regionale di Minoranza ed oggi euro-parlamentare del PD. In seguito però, nel corso del 2006, la stessa legge è stata modificata per mano della Giunta-Loiero, assessore all’Agricoltura l’on. Mario Pirillo.