Trebisacce. Schiumerini presenta “La Fornace” e avvisa Mundo: «Bene in questi anni, ma serve più dialogo»
La Fornace, storica fabbrica di mattoni di Trebisacce, ha chiuso i battenti dal 1986. Da allora è diventato un simbolo della cittadina jonica, sovente sul tavolo delle idee ma sinora mai valorizzata. Ora il nome è diventato il simbolo di un movimento civico battezzato ieri sera (giovedì) a Trebisacce. “La Fornace” («la storia più bella del nostro paese, simbolo del lavoro»), appunto, guidato da Gianpaolo Schiumerini che, ripensando alla sua scelta iniziale di mettersi da parte in vista delle amministrative di primavera, ha deciso di restare nell’agone. Schiumerini al momento è delegato all’Ambiente per l’attuale Amministrazione Comunale, da esterno.
Alla conferenza stampa allargata di ieri sera hanno partecipato anche l’attuale vicesindaco Andrea Petta e l’assessore Giampiero Regino, i quali hanno speso parole di elogio sulla nascita del movimento che, come ribadito dal suo fondatore, vuole essere a favore di qualcosa e non contro qualcosa «perchè questi cinque anni sono serviti a cambiare il volto a Trebisacce anche se si poteva e doveva fare di più nell’ottica del dialogo, della collegialità e del coinvolgimento ad ampio raggio, anche dei cittadini. Infatti – ha ribadito il già dirigente provinciale di Verdi e Sel – in politica non conta solo quello che si fa, ma anche come la gente lo percepisce».
Da questi passaggi appare chiaro come il nuovo movimento sicuramente si apre ad un dialogo privilegiato con l’attuale Amministrazione Comunale, anche se Schiumerini ha ribadito come “La Fornace” non è una cellula della squadra di governo cittadino e cercherà il dialogo con tutti (anche con gli altri due movimenti civici “Trebisacce Ideale” e “La Svolta”) a patto che il confronto sia propositivo e non solo distruttivo dei cinque anni di amministrazione. Sono stati diversi i punti toccati nel corso della conferenza. Non poteva mancare la questione ospedale sulla quale Schiumerini ha da una parte elogiato il sindaco Mundo per lo sforzo che sta compiendo ma dall’altra gli ha rimproverato di puntare soltanto su una strategia istituzionale, chiusa. Quando invece, alla luce di questi inammissibili ritardi da parte della Regione Calabria sulla riapertura del “Chidichimo”, sarebbe il caso di coinvolgere maggiormente i cittadini.
Insomma Schiumerini non le ha mai mandate a dire all’attuale sindaco Franco Mundo, pur essendo nello staff amministrativo, non di rado bocciando le iniziative prese a Palazzo di Città. Ecco che il movimento civico “La Fornace” da quanto si è capito, tra le righe e fuori le righe, si pone come obiettivo, a prescindere dai nomi che poi confluiranno nelle liste, quello di far riflettere l’attuale Amministrazione su alcuni deficit che l’hanno accompagnata in questi anni, puntando ad una riconferma consapevole, anche se non a tutti i costi. «Sono stato il primo a ricandidare Mundo. Ma mi oppongo ad una ricandidatura in blocco di tutta la squadra – precisa il delegato all’Ambiente – perchè è giusto dire che non tutti abbiamo viaggiato alla stessa velocità». Sono intervenuti nel corso della conferenza, «in qualità di amici», anche Ferdinando Pignataro, già deputato ed esponente di Sinistra Italiana; Mimmo Talarico, ex consigliere regionale per Italia dei Valori; il dottore Rocco Soldato e la professoressa Titti Cardamone, figlia del proprietario dell’allora fabbrica di mattoni, la Fornace di Trebisacce.
Vincenzo La Camera