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Oriolo. Torna a riunirsi il “Centro studi calabro-lucano”

Oriolo. Torna a riunirsi il “Centro studi calabro-lucano”
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Nell’incontro del 12 febbraio svoltosi nel palazzo “Tarsia”, di fronte allo storico castello di Oriolo, è tornato a riunirsi il “Centro Studi calabro-lucano”, progetto in fase di avviamento. Erano presenti alcuni operatori culturali dell’Alto Jonio: il promotore Vincenzo Diego, vicesindaco, prof. Vincenzo Toscani, responsabile del Centro sismografico locale, Piero De Vita dell’Albero della memoria di Trebisacce, Franca Caterina Papparella ricercatrice di archeologia col prof. Giuseppe Roma all’Unical, Menella Pugliese, Giuseppe Rizzo ed Ettore Angiò del mensile Confronti, il giovane Daniele Corrado, il prof. Leonardo Viafora e il prof. Francesco Marano, venuto apposta dall’università di Potenza-Matera. Vincenzo Diego definisce l’iniziativa come  “Centro di Documentazione e di Progettazione per la Sibaritide-Alto Jonio e limitrofa Basilicata”. Partire dalla storia, dalla cultura e fare progetti di sviluppo. Il Centro è  aperto non solo agli intellettuali ma anche al semplice cittadino”. Il prof. Francesco Marano traccia una linea guida: “Questo bacino deve essere finalizzato allo sviluppo economico del territorio. Occorre costruire una rete delle risorse, preparare delle mappe, per vedere cosa abbiamo: storia, cultura,economia, turismo, cucina, e poi si può programmare. Ma questo devono farlo soprattutto i giovani e le varie associazioni culturali”.

Il prof. Vincenzo Toscani è realistico e anche entusiasta: “La gente se ne va perché qui non conosciamo le nostre radici e i nostri bisogni, ma da Oriolo può partire una scintilla; ci dobbiamo svegliare tutti. E’ necessaria anche la presenza della stampa quotidiana e dei giornali locali”. Anche Giuseppe Rizzo ed Ettore Angiò sono d’accordo di far leva sui giovani, ma occorre tenere presenti anche le associazioni culturali. Dovremmo lavorare tutti uniti, senza gelosia e senza diffidenze”. Il preside Viafora aggiunge che “è bene partire col dialogo, bando al campanilismo. D’accordo, coinvolgiamo i giovani”. Il prof. Piero De Vita menziona i diversi aspetti da valutare: catalogare i vari settori, unire e far conoscere le Associazioni; la Scuola ha messo già in moto per far conoscere il territorio ma bisogna coinvolgere i genitori e mettere in evidenza anche le carenze dello stesso territorio. Fare progetti di turismo nel territorio”. Il giovane Daniele Corrado suggerisce di  puntare sulla cultura e sulla suddivisione delle competenze. Franca Caterina Papparella ritorna sui giovani ma “è necessario che essi siano sollecitati a studiare i singoli aspetti che riguardano il territorio”. Il prossimo incontro che si terrà il 14 di marzo, sarà ancora più allargato e saranno presenti i professori Luigi Maria Lombardi Satriani, Luigi Di Gianni ed altri.

Giuseppe Rizzo

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