I circa 60 migranti alloggiati presso l’Hotel Grillo di Amendolara (in una foto di dicembre scorso ) potrebbero essere costretti a fare nuovamente le valigie e a lasciare la struttura. Questo in seguito alla recente ordinanza del TAR Calabria che rigetta di fatto il ricorso della Pamag, società che gestisce l’hotel a quattro stelle di Amendolara, che si era opposta alle ordinanze del Comune di Amendolara che tramite l’Ufficio Tecnico e i Vigili del Fuoco aveva riscontrato irregolarità edilizie ed in materia di sicurezza nella struttura che da settembre sta ospitando decine e decine di migranti africani e pakistani, passando così da un albergo-ristorante ad un vero Centro di Accoglienza di emergenza.
Dove verranno alloggiati adesso i migranti ospiti dell’Hotel Grillo? Sicuramente la palla ora passo al Prefetto di Cosenza che dovrà cercare un’altra sistemazione, rischiando così di perdere una importante struttura logistica ad Amendolara, probabilmente anche alla luce dei nuovi sbarchi che ricominceranno con l’arrivo della primavera.
Un segnale importante da parte del Comune di Amendolara che con questo successo giudiziario, che potrebbe rappresentare un precedente, boccia l’attuale gestione del sistema accoglienza di primo livello e contestualmente si sta adoperando per l’attivazione di un progetto Sprar (Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) con circa 25 persone da alloggiare in alcune case mediante finanziamenti europei per tramite del Ministero dell’Interno. Questa operazione, a cui numerosi comuni strizzano l’occhio, permette di bloccare l’arrivo dei migranti, che dovranno limitarsi ai soli ospiti dello Sprar. Ed ecco che se questo progetto, incoraggiato anch’esso dalla Prefettura, dovesse andare in porto, anche il Centro di Accoglienza Straordianario (CAS) sito presso l’altro hotel di Amendolara, l’Enotria, avrebbe i giorni contati.
Vincenzo La Camera